Servizi su cloud: search e social network battono giochi e musica

I mercati del cloud legati a contenuti e servizi, grazie alla diffusione di smartphone e tablet, costituiscono il campo di battaglia tra i principali fornitori di contenuti, produttori di dispositivi e fornitori di servizi.

Proprio per questo, ABI Research ha recentemente analizzato diversi segmenti chiave del mercato di contenuti e servizi su cloud, tra cui giochi, musica, social networking e search. È emerso che, nel complesso, i ricavi di questi ecosistemi di contenuti digitali andranno incontro ad una crescita del 122% tra il 2014 e il 2020 e si avvicineranno ad un valore di 320 miliardi di dollari.

Società di ricerca e social networking guidano il settore con Google che occupa il 60% dei ricavi per il 2013 destinati ai motori di ricerca, mentre Facebook ha il 55% di tutti i ricavi dei social networking per il medesimo anno. Il mercato dei giochi è molto più frammentato, ma vede Tencent attestarsi sull’8% nel 2013 per i ricavi e sottolinea l’importanza del mercato cinese in questo tipo di mercato.

Mentre il comparto della ricerca e dei social netework sta affrontando numerose sfide derivanti dai cambiamenti legati al comportamento dei consumatori, la musica e il gioco stanno vivendo una vera e propria rivoluzione dovuta al passaggio dai supporti fisici alla distribuzione digitale, cosa che ha delle ripercussioni nei ricavi e nel valore dei contenuti digitali più scaricati. In pratica, genera un guadagno maggiore il servizio rispetto alla vendita del prodotto.

Sam Rosen di Abi Research afferma: “mano a mano che le nuove popolazioni digitali spostano i loro acquisti dai beni fisici a quelli digitali, allo stesso modo gli inserzionisti seguono i consumatori in questa migrazione, così aumenta il ricavo medio per utente impegnato e il numero di consumatori in ogni regione in crescita. Tuttavia, la spesa totale, legata a beni fisici e digitali, nei mercati dedicati alla musica e ai giochi, sta crescendo complessivamente ad un ritmo modesto”.

E il Senior Analyst Michael Inouye aggiunge: “stiamo assistendo ad una svalutazione dei contenuti digitali da parte dei consumatori. Sul fronte della musica siamo passati dall’acquisto del CD alle tracce digitali fino alla sottoscrizione dei servizi online. Ciò comporta ricavi inferiori. Stesso discorso per alcune aziende del settore dei videogiochi che potrebbero dover cambiare il loro modello di business, ora basato su dischi e download, ma che presto potrebbe lanciarsi prevalentemente sui giochi ad-based e free-to-play“.

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