Google spinge sul Google Shopping e sfida Amazon

Google sta testando un nuovo pulsante “buy” per il suo sito di shopping online simile al famoso “one-Click” caratteristico di Amazon. Secondo fonti vicine alla compagnia, fino ad oggi Google Shopping aveva rilanciato gli acquirenti verso altri siti web di commercio online tramite i link nei risultati di ricerca: per il futuro invece Google vuole mantenere gli utenti sulle proprie pagine e giocare la carta dello shopping diretto.

L’obiettivo delle nuova funzione è quello di rendere più semplice lo shopping per gli utenti e di far restare la potenziala clientela su Google invece di passare ad Amazon. L’operazione arriva, non a caso, a seguito delle decisione di Amazon di rafforzare i propri sforzi sul fronte della ricerca dalle pagine di Google, progetto che dovrebbe evidenziare ulteriormente i risultati di ricerca a favore della società di Bezos ma che che ora deve fare i conti con la forte concorrenza che arriverà proprio dalla casa di Mountain View.

Google, infatti, sta valutando un programma di marketing che permetterebbe ai commercianti di promuovere il trasporto per i prodotti acquistati entro due giorni dall’acquisto attraverso il suo servizio di shopping. Il programma dovrebbe assomigliare a quello proposto da ShopRunner  che offre questo tipo di spedizione presso alcuni rivenditori tra cui Neiman Marcus Group e Toys “R” Us  per una tassa annuale di 79 dollari. Al momento il piano è solo in fase di discussione e potrebbe non andare avanti, considerata appunto la concorrenza di operatori altrettanto forti in questo campo.

Ma gli sforzi di Google si stanno ampliando verso molteplici orizzonti. Anche se un portavoce della compagnia ha detto che “dobbiamo continuamente esplorare e testare molte idee per migliorare l’esperienza per i consumatori. Non abbiamo nulla da annunciare” il lavoro prosegue.

Se Google dovesse continuare su questa strada, sarebbe un passo notevole per il gigante dei motori di ricerca per combattere la crescente influenza di Amazon nel commercio online. Secondo Forrester Research, nel terzo trimestre, il 39% degli acquirenti online degli Stati Uniti ha effettuato i propri acquisti su Amazon e solo l’11% ha iniziato a fare acquisti a partire dai risultati offerti dai motori di ricerca come Google. Questa è una inversione di tendenza rispetto al 2009, quando il 24% degli acquirenti iniziava il proprio shopping a partire dai motori di ricerca e il 18% partiva direttamente da Amazon.

Amazon è sempre più forte sulla vendita al dettaglio on-line in Nord America, ha dichiarato Jeremy Levine, un investitore e-commerce a Bessemer Venture Partners e per diventare competitivo Google dovrà proporre un’alternativa ragionevole.

Uno degli ostacoli che dovrà affrontare Google, sarà, ad esempio, l’uso esteso di smartphone e dei servizi mobile di pagamento. Molti utenti bypassano i siti web tradizionali e i motori di ricerca a favore delle applicazioni messe a disposizione dai rivenditori o da Amazon. L’alternativa messa in campo da Google Wallet potrebbe competere con grandi concorrenti ma ha bisogno ancora di utenti e di alcuni aggiustamenti.

Certo, il fattore tempo non è dalla parte di Google. Sia Facebook che Twitter hanno recentemente dichiarato che stanno testando i propri pulsanti “buy” per facilitare gli acquisti da parte degli inserzionisti: la presenza di due soggetti così forti potrebbe ostacolare l’affermazione di Google nel campo dei pagamenti. Inoltre il ruolo dei rivenditori non sarà di secondo piano visto che molti di loro, presumibilmente, non saranno da subito a favore delle nuova iniziativa di Google, che dovrebbe prevedere il pagamento per i commercianti di una percentuale per gli acquisti effettuati dalla proprie pagine, mentre altri aderiranno all’iniziativa di Google perché temono Amazon più.

Secondo gli esperti, però, le simpatie dei rivenditori si giocheranno sul trasporto veloce. Se il servizio di consegna espressa proposto da Google prenderà piede, consentendo ai commercianti di pubblicizzare la consegna di due giorni sotto il nome familiare di Google, il successo del progetto della casa di Mountain View potrebbe diventare il vero concorrente di Amazon.

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