Gartner: entro il 2016 l’IoT cambierà la relazione tra utenti e dispositivi digitali

Entro il 2016 l’Internet of Things guiderà la richiesta di nuovi requisiti per i dispositivi digitali e cambierà la relazione tra utente e dispositivi nel 20% dei casi legati alla gestione delle nuove identità e degli accessi (IAM).

Secondo Gartner l’IoT ha introdotto nuovi concetti nella gestione delle identità digitali, dal momento che ogni dispositivo che interagisce con gli utenti, ha una identità precisa e differente; a fronte di questo cambio di scenario le relazioni tra noi e la tecnologia cambieranno radicalmente. “Lo IAM (identity and access management), come è definito oggi, cambierà, grazie ad un ruolo più ampio nella gestione delle relazioni e degli accessi e ad un rapporto più stretto con le questioni relative alla privacy“, ha detto Earl Perkins, Research Vice President di Gartner. “L’autenticazione tradizionale e l’autorizzazione per le identità degli utenti continueranno a includere dispositivi e servizi ma allo stesso tempo includeranno i requisiti previsti dalle tecnologie machine-to-machine (M2M).”.

Gartner ha fatto 4 ulteriori previsioni sul ruolo dell’identity e dell’access management.

  • Entro il 2017, l’integrazione della gestione della mobilità aziendale nei propri dispositivi privati sarà un requisito fondamentale per il 40% degli acquirenti, rispetto al 5% registrato oggi. Le aziende tech continuano ad affrontare grandi sfide per fornire un accesso costante, conveniente e sicuro alle organizzazioni, sia pubbliche che private, che utilizzano le architetture web e le applicazioni native su una vasta gamma di dispositivi.  La gestione della mobilità aziendale di oggi prevede un maggiore controllo sui sistemi di sicurezza, sulle identità presenti nei dispositivi e sulle applicazioni. Tuttavia, la loro capacità di integrazione tra gli accessi è ancora in fase sperimentale e si lega necessariamente a politiche lungimiranti in grado di traghettare questo cambiamento non solo oggi ma, soprattutto, nei prossimi anni.
  • Entro il 2020, il 60% delle organizzazioni utilizzerà sistemi di controllo sulle social identity e permetterà ai consumatori di utilizzare le proprie identità social per accedere alle applicazioni. L’uso pervasivo e persistente dei social media in aree geografiche differenti ha costituito una preziosa fonte di informazioni per fornire servizi molteplici e per adattare i contenuti in base alle scelte degli utenti. Un approccio più tarato sulle reali necessità ed esigenze dell’utenza “migliorerà l’esperienza delle persone e la possibilità di sfruttare le relazioni sociali per scopi di marketing“, ha detto Anmol Singh, analista Gartner. “Grazie ai servizi di profilazione delle identità sociali a basso costo le piccole e medie imprese potranno utilizzare la verifica on-demand per concedere l’accesso a utenti esterni all’organizzazione, eliminando la necessità di gestire i processi di identità in-house“.
  • Entro il 2020, l’80% del mercato presenterà dispositivi che conterranno i nuovi metodi biometrici per la validazione delle password e l’uso d’impronte digitali per l’accesso ai dispositivi endpoint. La tecnologia biometrica non è nuova ma grazie ai dispositivi mobili sta attirando sempre più consumatori. Già dallo scorso anno, Apple, Samsung e altri hanno iniziato a produrre smartphone con l’autenticazione delle impronte digitali integrato e nei prossimi anni Gartner prevede una maggiore penetrazione di questa tecnologia su più dispositivi. Tuttavia, l’interesse per i metodi che prevedono le impronte digitali dovrebbe raggiungere un picco entro il 2017. Tuttavia sempre secondo Gartner molti dei produttori di dispositivi investiranno tempo e risorse nel riconoscimento dell’utenza tramite altre tecnologie: come la scansione del volto tramite una telecamera, il riconoscimento vocale tramite microfono o gli accelerometri visto che i principali vantaggi di questi metodi sono legati alla presenza di input già disponibili su smartphone, tablet e molti PC.

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