Maestra digitale oggi: Alessia Laura Bertinetto

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Alessia Laura Bertinetto, maestra “digitale”.

Alessia Laura Bertinetto è quella che alcuni chiamerebbero una maestra digitale, una di quelle che non solo usa la tecnologia a scuola ma se ne fa anche promotrice con i colleghi. Insegna nella scuola primaria da quasi dieci anni e fin da piccola ha avuto un approccio sicuro con le tecnologie. “A nove anni – ricorda quasi con nostalgia Alessia – ho imparato come si collegano due videoregistratori per doppiare le videocassette e i miei parenti si rivolgevano a me per sapere come funzionavano televisori, videoregistratori, stereo e per sapere come registrare canzoni alla radio e dai cd”. Fare esperimenti è il suo forte, ed è quello che continua a fare ancora oggi con i vari software didattici che usa in classe.

Il mio primo contatto con l’informatica – dice Alessia – l’ho avuto a cinque anni quando mi regalarono un Amiga 3000 con il quale imparai subito ad usare Photon Paint, un programma per scrivere e disegnare. Il mio gioco preferito era Defender of the crown dove si doveva conquistare l’Inghilterra e diventarne re comprando soldati e assaltando castelli”. Il primo personal computer arriva a quindici anni. “Imparai ad usarlo nell’unico modo che conoscevo. Senza libretto di istruzioni, sperimentando, sbagliando, provando e riprovando”.

Cosa manca alla scuola per diventare davvero scuola digitale?
Non tutte le scuole hanno un’aula di informatica: penso sia importante che ogni bambino possa svolgere almeno una lezione di informatica alla settimana, perchè ricordiamoci che ci sono bambini che a casa non possiedono un computer ed è importante che possano apprendere i fondamenti dell’informatica per il loro futuro, nel quale essa pervaderà ancora più campi di adesso. Anche se molto criticata ritengo la Lim uno strumento necessario per la digitalizzazione delle scuole. Poter mostrare immagini e video e fare affidamento al supporto di Internet è qualcosa che cambia radicalmente il modo di fare lezione in meglio.

Cosa pensi del coding a scuola? Per non farlo restare solo un annuncio di cosa c’è bisogno?
Inizialmente pensavo fosse prematuro, ma in effetti molti bambini di oggi sono potenzialmente futuri professionisti nel mondo dell’informatica; le professioni in questo campo saranno sempre più numerose come tipologia e ambito. E’ giusto che si formino i bambini al pensiero computazionale, fosse anche solo inizialmente un esercizio per affinare logica, il ragionamento e la capacità di elaborazione delle informazioni. Penso che gli insegnanti però vadano formati, per padroneggiare essi stessi questa materia e poterla proporre con sicurezza ai bambini.

3 app da usare a scuola, 3 sw didattici da provare

Montessori Numbers è un’app che ho scoperto da poco, serve per imparare a leggere i numeri costruendoli attraverso vari giochi.
Parco giochi delle lettere serve a rinforzare l’apprendimento dell’alfabeto e della lettoscrittura, particolarmente adatta ai bambini che iniziano la classe prima.
Pili Pops lab, app meravigliosa per avvicinare i bambini all’inglese.

Come software didattici proporrei:
Superquaderno, un software meraviglioso per aiutare i bambini con dislessia, disturbi del linguaggio o dell’apprendimento, offre supporto grafico e sonoro alla scrittura.
Scrivere veloci con la tastiera che serve per esercitarsi in vari modi nella scrittura con la tastiera, per diventare bravi e veloci. Imparare a scrivere a due mani sulla tastiera del computer è comunque un modo per allenare pensiero laterale e motricità.
Ipermappe, adatto ai bambini di scuola primaria ma anche ai più grandi e serve per imparare a creare mappe concettuali degli argomenti studiati, che durante lo studio forniscono un enorme aiuto per fissare i concetti in modo significativo.

Essere una maestra digitale non deve essere uno slogan quanto un dovere oggi. Esserlo mettendoci la passione e l’entusiasmo di Alessia significa rappresentare una risorsa preziosa per la collettività, non solo per la scuola.

 

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