Deals, e-couponing e aggregatori di sconti: di cosa parliamo?

L’approccio delle persone all’acquisto è in costante evoluzione: dal mondo dell’e-commerce fino a quello del mobile payment i consumatori si stanno abituando sempre di più ad effettuare transazioni attraverso gli strumenti digitali, specialmente su mobile. Nel 2018, secondo recenti stime di eMarketer, le vendite al dettaglio tramite e-commerce raggiungeranno la vetta dell’8% sul totale delle transazioni globali. Per quanto riguarda l’Italia invece, l’e-commerce è cresciuto del 17% nel 2014 arrivando a quota 13.3 miliardi di euro (2.3 miliardi in piú del 2013) e si aspetta che nel 2015 questo vada a rappresentare tra il 3.3 e il 4.3% del Prodotto Interno Lordo nazionale.

Si registra un forte aumento anche per l’utilizzo del mobile tra i consumatori per gli acquisti: secondo l’Osservatorio Mobile Marketing & Service oltre tre quarti dei possessori di smartphone, infatti, lo utilizzano in almeno una delle fasi del processo d’acquisto (prevendita, vendita, postvendita); secondo i dati, circa il 58% lo utilizza al di fuori dello store fisico mentre il 41 % all’interno; gli usi principali sono il confronto dei prezzi tra prodotti analoghi e la ricerca di maggiori informazioni.

Uno degli indizi maggiori di questa crescita (che non ha conosciuto finora battute di arresto) è rappresentato anche dalla recente analisi di Business Insider sul settore alimentare, da sempre molto distante dalle logiche di acquisto online: tra il 2013 e il 2018 negli Stati Uniti le vendite alimentari online vedranno un tasso di crescita annuale del 21,1%, raggiungendo quasi 18 miliardi dollari entro la fine del periodo di previsione. Inoltre, le vendite di alimentari online aumenteranno fino al 3,1% all’anno, nello stesso periodo considerato.

Anche in questo caso uno dei driver più forti che porta gli utenti ad effettuare gli acquisti online è il risparmio e la convenienza e negli ultimi anni si è diffuso sempre di più il concetto di couponing, nelle sue diverse accezioni, ma di cosa si tratta nello specifico?

Deals
Si tratta di servizi e prodotti offerti a prezzi vantaggiosi acquistabili su siti web  (ma anche tramite app) nei quali retailer, venditori, negozianti e ristoratori pubblicano le proprie offerte, riconoscendo una fee commerciale al portale selezionato. I coupon online sono facilmente acquistabili attraverso siti quali Groupon, Groupalia, Glamoo, GetBazza (ma anche quelli tematici, come Jumpin per i viaggi) e molti altri: si tratta di portali in cui i vendor inseriscono i propri buoni sconto e i propri coupon e gli utenti hanno la possibilità di acquistare beni e servizi a prezzi molto vantaggiosi. I siti di deals propongono giornalmente offerte (viaggi, prodotti, cene al ristorante, massaggi, ecc…) sempre raggruppati per città di residenza, a cui l’utente può partecipare, incrementando così il numero di potenziali clienti.

E-couponing e aggregatori
couponsNon si tratta di una novità: la stampa e l’esibizione di talloncini sconto di vari brand in fase di acquisto nei negozi è una pratica molto diffusa e a suo modo “antica” che è stata rivitalizzata dal digitale: ancora oggi i coupon possono essere stampati e consegnati al punto vendita, oppure possono essere usati in formula di codice da inserire al momento dell’acquisto in un negozio online. A differenza dei deal non si prevede che vi sia una compravendita: i brand permettono di stampare o usare sul web gli sconti.
La diffusione del mobile sta ulteriormente vivacizzando il panorama: il mobile couponing, ovvero sconti inviati al cellulare da utilizzare presso negozi fisici, è un trend che Juniper Research ha così quantificato: i coupon digitali sono stati utilizzati per 16 miliardi di volte nel corso dell’anno e nel 2017 si stima saranno utilizzati 31 miliardi di volte.

La crisi globale ha certamente contribuito ad aumentare l’attenzione verso l’e-couponing tanto da favorire anche la nascita di veri e propri aggregatori che facilitano la ricerca, la consultazione e l’uso dei coupon digitali praticamente per qualunque categoria merceologica. Si tratta di siti che non pubblicano e non vendono direttamente voucher ma raccolgono coupon selezionati e di qualità presenti in rete per poi rimandare l’utente sul sito originale del rivenditore nel momento in cui decide di effettuare realmente la transazione. Il funzionamento è molto semplice. Ad esempio basta cercare un codice sconto su Sconti.com per Amazon, segnarsi il codice e utilizzarlo direttamente sul sito al momento della transazione. 

Tanti modelli e tante opportunità di risparmio per un mercato che in Italia, secondo dati  Kiwari, è apprezzato dal 48% degli utenti, che ammette di essere sensibile al prezzo finale e a tali formule promozionali, mentre il 61% dichiara di conoscere gli e-coupon e oltre 5 milioni di persone li ha utilizzati almeno una volta negli ultimi 12 mesi.

 

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