Il tema dell’Internet of Things nel futuro delle persone e delle imprese è un argomento che interessa sempre più non solo persone e organizzazioni ma anche regolatori nazionali e internazionali chiamati a normare un panorama ancora in divenire ma che necessita di norme condivise sin da subito per agevolarne e promuoverne il corretto sviluppo.
Tanti i temi su essi sono sempre più chiamati a riflettere, ci spiega Giulio Coraggio, contributor di TechEconomy, tra cui la tutela della privacy e i rischi derivati da possibili cybercrime. Ma anche “le problematiche regolatorie in materia di telecomunicazioni che sono state di recente illustrate dall’AgCom nel proprio rapporto sull’Internet of Things. Allo stesso modo le problematiche in materia di Open Source e proprietà dei dati sono cruciali in un settore in cui l’interoperabilità tra le piattaforme è spesso identificata come la chiave per il successo.” Infine i profili di responsabilità per i possibili danni che possono essere arrecati a terzi, non solo per la data breach ma “anche per eventuali danni dovuti, ad esempio, a incidenti causati dal malfunzionamento dei sensori delle Connected Car o da errori dovuti al malfunzionamento di sistemi di telemedicina.”
Che poi sono le grandi preoccupazioni che hanno anche le imprese, organizzazioni e cittadini che, se da una parte sono desiderosi di avvicinarsi all’IoT, riconoscono rischi oggettivi: “privacy e cybercrime sono quelli più additati dai consumatori, mentre le imprese hanno timore che tecnologie in qualche caso ad oggi costose diventeranno estremamente economiche in futuro. Quindi sono preoccupate di sprecare le risorse dell’azienda. Tuttavia, l’evoluzione dell’IoT è così veloce che un eventuale ritardo nella sua implementazione potrebbe non essere più recuperato. E l’esempio lampante è dato dal mercato delle Connected Car in cui tutte le principali case automobilistiche stanno notevolmente investendo.”
Quello che emerge in questo scenario è che chiunque lavori quotidianamente con le imprese che vogliono fare innovazione IoT, si trovano ad affrontare una sfida importante, ovvero quella di supportare questo cambiamento in modo multidisciplinare poichè sono multidisciplinare può essere la trattazione di un tema così vasto: “ci siamo resi conto che le competenze legali necessarie ad assistere la nostra clientela sulle problematiche dell’IoT sono multidisciplinari” ci spiega Giulio Coraggio “Per questo allo studio DLA Piper abbiamo pensato fosse giusto creare un gruppo di lavoro internazionale per favorire la collaborazione di avvocati che si occupano di outsourcing e cloud computing con quelli che si occupano di privacy, telecomunicazioni, proprietà intellettuale, product liability, life science per l’eHealth, real estate per la Smart Home e Smart Hospitality, amministrativo per le Smart City ecc. Queste persone condividono la propria conoscenza al fine di poter fornire un prodotto più completo ai clienti in grado di coprire tutte le implicazioni legali del loro progetto. Questo prodotto è poi replicato nelle varie giurisdizioni a causa della presenza degli uffici DLA Piper in 30 diverse giurisdizioni. ”
Il gruppo prevederà l’organizzazione di una serie di webinar a registrazione libera per approfondire tali questioni: si parte domani 22 aprile (previa registrazione) con “L’internet of things: business and legal framework”, sulle principali questioni legali critiche come privacy, la proprietà e l’uso dei dati, licenze software, sicurezza informatica e regole di responsabilità.
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