Negli ultimi mesi si è parlato molto di come i consumatori utilizzeranno attivamente i device indossabili, dai pagamenti in mobilità al monitoring della salute del fitness. Alcune ricerche hanno mostrato però che i wearable possono essere adottati anche per il business e sono in molti a manifestare interesse per questo tipo di utilizzo. A fare il punto sui dati disponibili è eMarketer che raccoglie i numeri principali del fenomeno a disegnare un quadro complesso.
Si parte da uno studio di Salesforce.com secondo cui quasi otto imprenditori statunitensi su dieci pensano che i wearable abbiano la capacità incidere in maniera importante sulla loro azienda: più di tre quarti degli utenti, infatti, ha già notato un miglioramento della performance di business grazie ai device indossabili. Secondo la stessa eMarketer le imprese sono soprattutto interessate a utilizzare i device per poter monitorare la produttività sul posto di lavoro, ma non solo: i wearable potranno anche migliorare la customer experience grazie all’accesso in tempo reale ai dati, ai business analytics e ricevendo in tempo utile le relative notifiche.
Salesforce ha osservato anche che i professionisti vedono i dispositivi indossabili come una grande opportunità per la raccolta dei dati, ma non comprendono ancora appieno i veri vantaggi che è possibile trarne. Solo l’8% degli utilizzatori ha dichiarato di essere completamente pronto ad agire sulla base dei dati raccolti dai wearable, ma un dato promettente è che sei su dieci si sono dichiarati molto o moderatamente pronti all’utilizzo utile dei dati raccolti.
Mentre le aziende vedono i device indossabili come un’interessante fonte di dati, altre ricerche indicano che gli utenti potrebbero non essere così entusiasti di condividere le loro informazioni. A dicembre 2014, un sondaggio di TRUSTe ha rilevato che l’87% degli utenti di Internet statunitensi esprimevano considerevoli preoccupazioni sul modo in cui i dispositivi intelligenti, inclusi i wearable, raccolgono e utilizzano le loro informazioni. Inoltre poco meno di sette intervistati su dieci vedono ritengono utile raccogliere dati personali tramite dispositivi intelligenti.
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