Microsoft cede: display advertsing ad AOL e mappe ad Uber

Novità in casa AOL e Microsoft sull’advertising: per effetto di un accordo tra i due, AOL, recentemente acquistato da Verizon, rileverà la gestione del display adversting di casa Redmond e Bing diventerà il motore di ricerca predefinito di AOL che “scarica” quindi Google. Una mossa strategicamente importante per AOL, che potrà avere un ruolo di primo piano su advertising digitale andando a vendere annunci display su MSN, Outlook.com, Xbox, Skype e altre applicazioni di proprietà di Microsoft, ma anche per l’azienda stessa che si sta muovendo verso una progressiva strategia di “dismissione” di comparti non sufficientemente produttivi per puntare su quelli con maggiore potenziale. I 1.200 dipendenti Microsoft nella pubblicità avrebbero già ricevuto lettere per entrare a far parte di Aol.

Per AOL, la partnership con Microsoft rappresenta la possibilità di lavorare molto di più con le inserzioni pubblicitarie, un’opportunità cercata a lungo in quanto, secondo il WSJ, la società sta cercando di diventare sempre più forte nel mercato della pubblicità digitale. AOL , infatti, sarà ora in grado di mettere insieme informazioni più complesse ed elaborate, per offrire ai brand la possibilità di creare inserzioni più profilate. “Ora consideriamo noi stessi un acquisto obbligato“, ha dichiarato Bob Lord, Executive Vice President di AOL.

Nonostante le parole positive di Bob Lord e secondo i dati di Jackdaw Research, le entrate derivanti dagli annunci display sono scese a circa 250 milioni di dollari nell’ultimo trimestre, pari a circa il 15% di tutti i ricavi di Microsoft nell’advertising. “Il display advertising è un business complesso e difficile. Il search adveritising è più redditizio”, ha dichiarato Jan Dawson, analista di Jackdaw Research.

La novità AOL però non è l’unica: Microsoft, infatti, venderà a Uber parte delle sue attività nelle mappe  e assumerà à anche 100 dipendenti della casa di Redmond specializzati nella raccolta dei dati delle mappe. In sostanza, anche se Bing Maps non chiuderà, Microsoft utilizzerà solo i dati cartografici dei suoi partner senza più raccoglierne dati propri come aveva iniziato a fare per rafforzare il business di settore. E Uber, visto il know how acquisito, ringrazia.

Cosa resta a Microsoft? Certamente non poco:  “La notizia di oggi è la prova di una maggiore attenzione di Microsoft sui nostri punti di forza: in questo caso, il search advertising e la ricerca nel realizzare grandi servizi per i consumatori“, ha dichiarato Microsoft in un comunicato.

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