La crescita progettata per Apple Pay da parte della società di Cupertino sta prendendo forma: vari rumor, infatti, affermano che Apple ha mandato alcune informative ai propri rivenditori indicando come data il prossimo 14 luglio come quella utile per il debutto in UK, il primo paese fuori dai confini USA dove sarà possibile utilizzare il popolare sistema di mobile payment.
Il Regno Unito, che è un mercato enorme da cui attingere dato che gli inglesi hanno già l’abitudine di utilizzare carte contactless per i pagamenti, non è un approdo facile per il gigante della Silicon Valley, dato che i negoziati con gli istituti di credito UK non sono risultati tra i più semplici: almeno una delle più grandi banche inglesi ha manifestato forte disagio con la quantità di informazioni personali e finanziarie che Apple potrebbe essere in grado di raccogliere sui clienti. Alcuni dirigenti hanno anche espresso preoccupazioni che Apple Pay possa rappresentare l’inizio dell’invasione gli OTT nel settore bancario.
Nonostante questo, sembra però che il servizio sia finalmente sul punto di essere lanciato e, secondo varie indiscrezioni, Apple starebbe puntando ancora più in alto con un un nuovo metodo per trasferire denaro tramite dispositivi mobili da persona a persona, senza intermediazioni. La società ha depositato, infatti, un nuovo brevetto tecnico che descrive un sistema di money transfer tra utenti: in questo modo Apple potrebbe mirare alle quote di mercato di PayPal e Square, nonché a quelle delle banche che stanno sperimentando nuove forme di mobile payment per andare in contro alle nuove esigenze dei propri correntisti.
Secondo Patently Apple, “l’invenzione brevettata si riferisce in generale alle comunicazioni wireless, ai device mobili e più specificamente alle tecniche per lo svolgimento di operazioni bancarie che possono avvenire attraverso la comunicazione crittografata delle credenziali finanziarie tra i dispositivi wireless.“
Come sostiene Forbes, un servizio del genere lanciato da Apple avrebbe profonde implicazioni: rappresenterebbe un colpo diretto a PayPal, Square e ad altri soggetti che puntano sul trasferimento di denaro tra persone; sarebbe “un ulteriore chiodo nella bara” delle banche tradizionali che non riescono ad innovare; gli esperimenti di altre banche, che stanno cercando di capire come coinvolgere i wearable nelle tecnologie di pagamento, potrebbero fallire (non è chiaro infatti se l’Apple Watch farà parte di questo nuovo processo di money transfer).
In realtà, l’idea di utilizzare i device mobili per permettere alle persone di inviarsi denaro non è affatto nuova: un servizio analogo chiamato M-Pesa è già attivo e funzionante in paesi in via di sviluppo dal 2007, in particolare in Kenya dove le persone possono acquistare credito (chiamato “e-float”) e scambiarlo tra gli utenti attraverso un sistema di SMS che traccia le entrate e le uscite. La stessa idea, applicata però alle nuove tecnologie tra cui i wearable, potrebbe essere un’ulteriore arma vincente per Apple (e un motivo di forte preoccupazione per altri player di mercato).
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