Quali sono le aziende più innovative dell’#IoT? I dati di LexInnova

Gli indici più comunemente utilizzati per determinare la leadership tecnologica di un’azienda (o addirittura di un Paese) si sono basati storicamente sulla quantità d’invenzioni e innovazioni quantificate in numero di brevetti registrati ogni anno, ma non senza varianti e criteri per determinarne il peso e la rilevanza: è possibile usare gli stessi parametri per determinare quali sono i principali attori nel mercato dell’Internet Of Things?

Secondo la società tecnologica LexInnova la risposta è affermativa e ha pubblicato un report, aggiornato e ripreso da Forbes, in cui traccia un quadro interessante. È bene far notare anche che LexInnova è una società che si occupa esattamente di fornire soluzioni legate ai brevetti e alle questioni legate alla proprietà intellettuale nel settore tecnologico e che, quindi, possiede un know how specifico sul tema.

L’Internet of Things, la sua innovazione e soprattutto il settore della tutela dei brevetti ad esso collegati sta aumentando ad un ritmo importante:  “L’innovazione nell’IoT continua a crescere in modo esponenziale e ha portato ad un aumento tale dei brevetti depositati da far passare tutte le altre tecnologie su un piano secondario”, ha dichiarato Abhi Verma, Amministratore Delegato di LexInnova.

Gli operatori storici dell’IoT

LexInnova ha elaborato una matrice basata sulle richieste di deposito per i brevetti statunitensi legati all’IoT, in modo tale da rappresentare le aziende che ne hanno presentati un numero maggiore e in quali quadranti si collocano.

LexInnova1

La rappresentazione è ottenuta con dati conseguiti attraverso l’elaborazione sia di brevetti che riguardano invenzioni “in-house” sia quelli acquisiti da parte di terzi.

Gli operatori storici degli oggetti Tech sono “player che hanno un buon portafoglio brevetti in termini di qualità, ma che non sono particolarmente incisivi.” Non c’è in questo momento nessuna azienda nel quadrante Leadership (quello verde) a causa di basso numero di brevetti depositati relativi ad alcuni dei player più importanti (quasi tutti presenti nel quadrante arancione). Tuttavia, secondo l’analisi di LexInnova, Nokia, Somfy, Microsoft e Intel sono pronti a “trasferirsi” nel quadrante Leadership nel momento in cui riescono ad aumentare il numero di brevetti qualitativamente rilevanti. Inoltre, Ericsson, Qualcomm e LG hanno il più alto numero di brevetti innovativi rispetto al gruppo di riferimento, ma hanno un punteggio quantitativo basso che gli impedisce di entrare nel quadrante “Leader”.

Le aziende con il maggior numero d’invenzioni nel campo della IoT

Le aziende che hanno compiuto un maggior numero di invenzioni e innovazioni nell’IoT sono rappresentate nel seguente grafico, ottenuto mettendo a confronto il numero di richieste complessive per la registrazione di brevetti negli Stati Uniti:

LexInnova 2

Secondo LexInnova, questa distribuzione frammentata dimostra “che esiste un enorme possibilità per le fusioni, le acquisizioni e le partnership tra aziende nel campo dell’Internet delle cose“.

Come fa notare Forbes, nella classifica di LexInnova mancano due importanti player di cui si sente spesso parlare di Internet Of Things: Google e ZTE. La prima non è presente a causa di un’insufficienza nel numero totale dei depositi per le categorie considerate sebbene Google, in realtà, sia stata tutt’altro che inattiva nel settore dell’IoT. Solo per restare sulle novità più recenti, ha stretto una partnership di ricerca per l’IoT con la Carnegie-Mellon University e ha inoltre presentato i nuovi prototipi di Google Glass per gli ambienti di lavoro. La seconda, invece, ZTE, pur avendo un totale di 898 brevetti nel settore dell’IoT, non figura nel report di LexInnova: solo 93 di questi, infatti, sono registrati negli Stati Uniti e, come detto, la relazione analizza soltanto brevetti depositati nel paese a stelle e strisce.

Per avere un quadro complessivo a livello mondiale basta guardare le elaborazioni (anche se un po’ datate ma certamente esaurienti) del “The Intellectual Property Office” del Regno Unito che ha esaminato centinaia e centinaia di brevetti IoT depositati tra il 2004 e il 2013 sviluppando questa classifica, dove, come si può agevolmente notare, ZTE è addirittura al primo posto:

Top-IoT-Patent-Applicants

In conclusione, il report di LexInnova è alquanto esauriente e dimostra come nessuna azienda che ha brevettato invenzioni IoT negli USA sia ancora annoverabile tra i leader indiscussi del settore, ma, come visto per i casi di Nokia, Somfy e Intel, il salto per molte aziende è vicino: in sostanza, più che sul numero di brevetti bisognerebbe concentrarsi sul loro grado di impatto nel settore, in modo da passare da aziende “Incumbents” e “Innovators” a società “Leader”; infine, ma non meno importante, la frammentarietà dei brevetti e delle invenzioni lascia ben sperare per partnership e collaborazioni tra aziende e comparti, collaborazione e accordi che sono l’essenza per la realizzazione dell’Internet of Everything.

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