Secondo un nuovo report di eMarketer, chiamato “The Mobile Wallet: Six Things Marketers Should Know”, i consumatori USA stanno cominciando ad abituarsi, gradualmente e lentamente, ad usare i propri device per effettuare pagamenti presso i punti vendita dei retailer: questo vuol dire che i digital wallet, le app che gestiscono i portafogli virtualizzati degli utenti, diventeranno un elemento molto importante per i marketer che hanno intenzione di puntare sulle offerte personalizzate e sull’incremento dell’user experience.
Il problema però, è che la crescita del tasso di adozione è piuttosto lenta e gli utenti non lasceranno a casa il proprio portafogli “analogico” per sostituirlo definitivamente con lo smartphone (almeno non nell’immediato), ma questo non vuol dire che le aziende e i brand, in particolare quelle del settore retail, non possano puntare sul digital wallet per fare marketing.
Offerte, coupon e campagne di fidelizzazione non sono nulla di nuovo per gli uomini di marketing che cercano di interagire con i clienti, ma collegando queste operazioni ai digital wallet le aziende stanno iniziando a rendere più comodi e interessanti i processi di scelta e di acquisto per i consumatori all’interno degli store fisici; inoltre i wallet hanno anche la capacità di fornire dati in real time che l’area marketing può sfruttare immediatamente per migliorare la propria offerta o, ancora meglio, soddisfare le esigenze dei singoli clienti.
“Credo che il miglior modo di utilizzare questa tecnologia sia mostrare le offerte rilevanti specificamente mirate ai singoli consumatori nel momento in cui stanno per compiere un acquisto“, ha dichiarato Alistair Goodman, CEO di Placecast a eMarketer. Julie Bernard, CMO di Verve Mobile, ha aggiunto che i coupon e le offerte promozionali effettivamente dominano le conversazioni relative al marketing sui digital wallet: “mentre (questa tendenza, ndr) non può essere particolarmente eccitante dal punto di vista dell’industria pubblicitaria, bisogna ammettete che rimane enormemente rilevante da un punto di vista dei consumatori“.
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