Antitrust, Google: “le accuse della Commissione Europea sono infondate”

Google respinge le accuse di aprile della Commissione Europea che ha sostenuto che il motore di ricerca ha “sistematicamente favorito” i suoi prodotti nelle pagine di ricerca generali. In particolare sotto accusa è il servizio Google Shopping, che secondo la Commissione “favorirebbe il proprio prodotto per gli acquisti comparativi nelle sue pagine generali che mostrano i risultati delle ricerche.”

Il colosso di Mountain View, in un nuovo post sul suo blog ufficiale, sostiene invece che le accuse della Commissione Europea sono totalmente infondate: “La commissione Europea non cita dati per dimostrare tali affermazioni, non confuta i notevoli vantaggi per i consumatori e gli inserzionisti e non fornisce una chiara teoria giuridica per collegare le sue richieste alla soluzione che ci propone”.

Google si difende sottolineando l’importanza dei risultati di ricerca che offre ai propri utenti, in particolare per quanto riguarda lo shopping, sostenendo che il vecchio modello dei “10 link blu” non può bastare e per questo hanno implementato nelle serp “nuovi modi di organizzare le informazioni sui prodotti” che la società non ritiene essere anti-concorrenziali:

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Secondo la società, l’ecosistema dei servizi di shopping online ha visto un enorme aumento del traffico da parte di Google, favorendo l’ingresso di nuovi player, nuovi investimenti e ampliando le possibilità di scelta dei consumatori: “Google ha consegnato più di 20 miliardi di click gratuiti negli ultimi dieci anni nei paesi coperti dalla UE, con traffico gratuito in aumento del 227%”.

La Commissione Europea avrebbe indicato anche una soluzione al problema che prevede l’inserimento di informazioni, classificazioni e rating negli annunci anche da parte delle altre compagnie all’interno degli spazi dedicati all’advertising: com’è facile immaginare, Google non ha accettato la soluzione suggerita affermando che un’attività del genere comprometterebbe la qualità e la pertinenza dei risultati offerti agli utenti.

L’Europa ha già replicato: “la Commissione può confermare di avere ricevuto oggi la risposta di Google” alle sue osservazioni e la “valuterà attentamente prima di prendere qualsiasi decisione su come procedere” nel caso. Così il portavoce della commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager. Bruxelles, ha aggiunto, “non vuole pregiudicare il risultato finale dell’indagine”.

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