Media digitali e tradizionali: gli utenti non abbandonano l’analogico

Il passaggio dei consumatori dai media tradizionali ai media digitali è oggetto di molti dibattiti e relazioni ma raramente è stato davvero quantificato: è esattamente quello che ha cercato di fare GlobalWebIndex, con una ricerca chiamata “Digital vs. Traditional Media Consumption”, la quale si riferisce al terzo trimestre di quest’anno e analizza (tra le tante cose) e analizza quanto tempo le persone utilizzano media tradizionali (tv, stampa e altro) e quanto quelli digitali (TV Online, Gaming, etc.).

Utilizzo globale: stabili TV tradizionali, in crescita smartphone e TV Online

Gli utenti di Internet, o almeno quelli del campione, ora trascorrono più di sei ore al giorno online e all’interno di questo contesto gli smartphone stanno diventando sempre più importanti: dal 2012 il tempo giornaliero speso sul web tramite mobile è passato da 1,24 a 2,01 ore, con un tasso di crescita per gli smartphone che è aumentato dal 22% al 33%.

Nello stesso periodo, PC e laptop hanno visto un declino ma è abbastanza chiaro che la crescita dell’utilizzo del web tramite mobile non ne sia una causa diretta: in molti casi, infatti, gli smartphone si limitano semplicemente a incoraggiare i consumatori nell’utilizzo del web per periodi di tempo più lunghi, ma senza intaccare in maniera sostanziale l’accesso da altri device.

La TV tradizionale si attesta stabilmente sulle 2,5 ore al giorno, ma la TV online è in aumento con le sue 0,74 ore quotidianamente registrate quest’anno. Il tempo dedicato al social networking continua ad aumentare, essendo salito da una media di 1,61 ore nel 2012 a 1,77 ore nel 2015: nel guardare questi due dati bisogna però considerare che l’80% degli adulti online affermano di utilizzare diversi dispositivi mentre usano la televisione (soprattutto gli smartphone).

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Media e consumo: differenze per età e paesi

Da qualche tempo la fascia di età compresa tra i 16 e i 24 anni rappresenta quella che conta i maggiori fruitori di web tramite mobile al mondo, con un utilizzo medio di 3,25 ore; un dato in netto contrasto con quelli della fascia più “anziana” relativa ai 55-64 anni di età, che si attesta su un utilizzo medio di circa 0,58 ore al giorni (soprattutto da PC e laptop).

A confermare questo dato, il consumo web tramite mobile avviene per il 43% in tutto il mondo dai più giovani, mentre si registra solo il 14% per la fascia dei più anziani. Indipendentemente dai device, i giovani tra i 16 e i 24 anni trascorrerono una media giornaliera di 7,5 ore al giorno online, a fronte di poco più di 4 ore per la fascia tra i 55 e i 64 anni.

Infine va sottolineato anche che i più giovani sono gli unici a guardare più di un’ora di TV online al giorno (in Irlanda e in Cina arrivano a superare completamente il tempo di utilizzo della TV tradizionale).

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Per quanto riguarda i dati geografici, il tempo giornaliero speso su internet da mobile è molto più elevato nei mercati in rapida crescita (dove la popolazione online tende a essere soprattutto quella più giovane). In luoghi come l’Arabia Saudita, il 48% del tempo trascorso online avviene tramite smartphone; in netto contrasto con paesi già fortemente sviluppati come Belgio, Francia e Giappone il cui utilizzo si attesta al 20%.

I media tradizionali restano più utilizzati rispetto a quelli tradizionali solo su 7 dei 34 mercati considerati dalla ricerca: questo è dovuto anche allo scarso entusiasmo (relativo, si intende) dei consumatori per i social network site, come ad esempio in Francia, Olanda, Belgio e Germania.

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Conclusioni: i media tradizionali non sono morti

Nel complesso la ricerca tende a sfatare il mito per il quale il digitale sta sostituendo i vecchi media tradizionali: la realtà è che ne sta trasformando la fruizione e sta effettivamente incidendo sui tempi, ma non vengono affatto abbandonati dagli utenti.

Infatti, la TV tradizionale è ancora in testa rispetto alla TV online in tutti i mercati considerati e rappresenta il mezzo con il più alto tasso di fruizione in media quotidianamente. Lo stesso discorso si applica alle radio tradizionali, in vantaggio in 30 dei 34 paesi che sono stati esaminati per dal GlobalWebIndex. È bene sottolineare però che la situazione è piuttosto diversa per la stampa: in questa categoria, l’online è più avanti della stampa cartacea in 31 paesi su 34.

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