Nel secondo trimestre del 2015, Akamai ha osservato un calo trimestrale dell’1,1% nel numero di indirizzi IPv4 che si collegano alla Akamai Intelligent Platform (costituita da una rete distribuita di server e software che gestiscono quotidianamente oltre tremila miliardi di interazioni), scendendo a poco meno di 804 milioni (circa 8,6 milioni in meno rispetto a quelli registrati nel primo trimestre di quest’anno): è quanto emerge dal ricorrente report “State Of Internet” che la società distribuisce a ogni trimestre. Leader mondiale nelle connessioni IPv6 è ancora una volta il Belgio, con il 38% delle connessioni che si verificano su IPv6.
La velocità di connessione media globale è aumentata del 3,5% rispetto al precedente trimestre, arrivando a 5,1 Mbps, mentre il picco di velocità media globale di connessione è cresciuta del 12% a 32,5 Mbps: in dettaglio, la Corea del Sud continua ad avere la più alta velocità di connessione media in tutto il mondo, nonostante un calo del 2,1% rispetto al primo trimestre a 23,1 Mbps, mentre Singapore ha mantenuto la sua posizione come il paese con il più alto picco di velocità di connessione dopo un balzo trimestrale del 12%, per un picco di 108,3 Mbps.
A livello globale, l’adozione della Banda Larga a 4Mbps è cresciuta dell’1,1% rispetto al primo trimestre (il 64% dei paesi nel mondo è attualmente coperto): in dettaglio a primeggiare sono la Corea del Sud e la Bulgaria, che hanno i più alti livelli di adozione fissati al 96%.
In Europa (specie al Nord) lo stato della banda larga è buono
La situazione nella regione EMEA (Europe, Middle East and Africa), secondo Akamai, è buona, specialmente per quanto riguarda la banda larga a 15 Mbps: nel secondo trimestre, tra i dieci paesi EMEA esaminati almeno un indirizzo IP su cinque indicava una velocità media superiore a 15 Mbps: in dettaglio, Svizzera e Svezia sono in testa con il 34% di tasso di adozione, seguite da vicino dall’Olanda con un tasso di adozione del 32%.
All’altra estremità dello spettro però, il Sud Africa è rimasto il paese con il più basso livello di adozione della regione, con un mero 1,5% degli indirizzi IP che presentano una velocità media di (o leggermente superiore a) 15 Mbps. Come nel primo trimestre però, ancora cinque paesi di quelli presi in esame presentano tassi di adozione al di sotto del 10%: in sostanza, la direzione è quella giusta ma c’è ancora molto, anzi moltissimo, su cui lavorare.
Ogni anno, circa ventidue dei paesi EMEA esaminati hanno goduto di aumenti nel tasso di adozione della banda larga a 15 Mbps, guidati dal Portogallo e dagli Emirati Arabi Uniti con un aumento rispettivamente del 92% e del 134%: l’Austria ha visto l’incremento più esiguo (0,6%), ma ben 18 paesi hanno registrato incrementi a due cifre.
E l’Italia? Siamo il fanalino di coda dell’Europa (e non solo)
In questo contesto di sostanziale crescita, come procede la nostra penisola? Non bene, anzi male: basta guardare i dati relativi al tasso di adozione della banda larga a 10Mbps: solo tre paesi, Italia, Turchia e Sud Africa, continuano a registrare un tasso di adozione al di sotto del 10 %. Il resto dei paesi EMEA, come visto per le adozioni a 15Mbps, procede molto meglio ma volendo analizzare nello specifico i dati relativi alla fascia a 10Mbps troviamo che:
- nel secondo trimestre, la Svizzera ei Paesi Bassi sono in testa tra i paesi EMEA, raggiungendo ben il 60% di tasso di adozione;
- gli indirizzi IP di Romania, Svezia, e Belgio hanno più della metà dei loro indirizzi IP con velocità media pari o superiori ai 10 Mbps;
- gli Emirati Arabi Uniti hanno visto un forte incremento nel corso del secondo trimestre (+ 24%) che ha spinto il tasso di adozione a raggiungere l’11%.
Questi dati non sono per niente esaltanti per l’Italia e, se li sommiamo a quelli relativi al Digital Divide registrati dalla Commissione Europea, non lasciano un quadro positivo. Il Governo ha di recente sbloccato una parte dei finanziamenti che serviranno ad aumentare il tasso di adozione della Banda Larga, ma sarà un’azione sufficiente per risalire nella classifica? Al momento l’Italia si trova nella posizione che potete osservare nella tabella qui sotto.
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