Facebook: “Aiuteremo le Nazioni Unite a portare Internet nei campi profughi”

Mark Zuckerberg ha dichiarato che la sua azienda aiuterà le Nazioni Unite a fornire connettività ai campi profughi: l’annuncio è arrivato durante un pranzo organizzato dalla United Nations Private Sector Forum in cui hanno partecipato i capi di governo da tutto il mondo. Come riporta il New York Times, il CEO di Facebook ha ammesso che “non si tratta solo di altruismo” e che in realtà “traiamo tutti beneficio da una maggiore connettività”.

Le modalità con cui Facebook aiuterà le Nazioni Unite con i rifugiati non sono state specificate ma le ambizioni di connettività sono al centro degli sforzi di Zuckerberg già da tempo con il progetto Internet.org, il cui obiettivo è quello di offrire l’accesso a Internet a circa quattro miliardi di persone nel mondo che non possono permetterselo o che vivono in zone completamente scoperte da qualsiasi rete.

Allo stesso tavolo è intervenuta anche Angela Merkel, il cancelliere della Germania seduta proprio di fianco a Zuckerberg, che ha rivendicato l’orientamento del paese verso obiettivi legati allo sviluppo sostenibile e ha esortato gli imprenditori a mettere un freno alla corruzione e alle azioni disoneste; inoltre ha sostenuto che la povertà negli ultimi 15 anni si è dimezzata ma che purtroppo “il bicchiere è mezzo pieno” e “l’ultimo miglio è sempre il più difficile.”

Recentemente Facebook e la Germania hanno avuto qualche contatto non proprio amichevole, dopo che il Ministro della Giustizia tedesco Heiko Maas ha accusato Facebook di fare troppo poco per contrastare i messaggi razzisti e di odio sulla sua piattaforma social e ha sottolineato con forza che la Germania ha tolleranza zero per tali espressioni, aspettandosi che la società statunitense sia più vigile su questo fronte.

Infine, lo scorso aprile sessantacinque organizzazioni di tutto il mondo hanno inviato una lettera aperta a Zuckerberg criticando il progetto Internet.org per aver violato i principi di neutralità della rete per quanto riguarda l’accesso ad Internet delle persone in stato di povertà. In sintesi, il tavolo non era luogo amichevole per il CEO di Facebook le cui osservazioni sono state, però, incentrate sull’accesso ad Internet come “bene essenziale” per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo mondiale e come “abilitatore dei diritti umani”.

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