Aspettando la crescita

Ogni anno a inizio ottobre viene fatto il punto sullo stato di salute del settore delle telecomunicazioni in Italia. Dall’edizione 2015 emerge un comparto ancora in cerca di un percorso di crescita, ma sempre molto dinamico e motore dell’innovazione. Di fatto, il 2015 si sta caratterizzando come un anno di transizione verso una profonda trasformazione dell’ecosistema delle telecomunicazioni e, in particolare, attorno ad una serie di tematiche che coinvolgono in diversa misura gli stakeholders:

Accelerazione investimenti. L’accelerazione degli investimenti dei privati nelle reti di nuova generazione, sia fisse che mobili è un fatto. La copertura della banda ultra mobile supera ormai il 90%, allineandoci ai Paesi europei più virtuosi. Dal lato della rete fissa, la rincorsa è avviata, siamo attorno al 40% (con la soluzione FTTC), ma si avvicina la soglia oltra la quale occorre attingere a soluzioni in partnership pubblico privato. Avanti, avanti, si può spingere di più.

Piano strategico pubblico. Abbiamo un ambizioso, e molto discusso, piano strategico pubblico per la realizzazione della rete di nuova generazione fissa, con importanti risorse pubbliche. Come non mai rispetto al passato, le risorse finanziarie ci sono e, molto probabilmente, ci saranno. La discussione con Bruxelles per sbloccare le soluzioni più innovative è in corso la sintesi è attesa la risposta tra fine anno e l’inizio del 2016. Italia Über Alles.

Collaborazione telecomunicazioni-energia. La ricerca di nuove forme di collaborazione infrastrutturale tra il settore delle telecomunicazioni e dell’energia per le sinergie infrastrutturali è all’ordine del giorno. La disponibilità è reciproca, le Autorità di settore osservano con interesse, le modalità della collaborazione richiederà tempo. Soluzione win-win?

Collaborazione telecomunicazioni-pay tv. Le telecomunicazioni non sposano la televisione, ma sicuramente si fidanzano. Non è più il tempo della Media Company, ma non c’è banda ultra larga senza contenuti video. I recupero degli investimenti (sulle reti e sui contenuti) rimane il cuore del problema, gli accordi sono la modalità per recuperare e distribuire valore. Content is King, but Distribution is Queen.

Scenari regolamentari. Il consolidamento dello scenario regolamentare, ma anche l’aumento del livello del contenzioso regolamentare e legale, con le possibili ripercussioni sui modelli di equivalence sono un tema che rimane di attualità. Il completamento delle Analisi di Mercato dell’AGCOM rappresenta il framework all’interno del quale gli attori faranno le proprie scelte e costruiranno la nuova fase di sviluppo. Il contenzioso tra le parti rimane alto, ma la sfida regolamentare del futuro sarà sempre meno all’interno del settore e sempre di più tra i diversi settori della convergenza digitale. Nuovi modelli all’orizzonte e, forse, una terza via italiana.

Consolidamento mobile. La concretizzazione del consolidamento settoriale nelle telecomunicazioni mobili tocca anche l’Italia, con l’annunciata fusione tra Wind e Tre. Antitrust permettendo, si prospetta una nuova fase concorrenziale sul mercato del mobile, all’interno di un oligopolio con attori che detengono, sostanzialmente, le stesse quote di mercato. Tre, il numero perfetto.

Modelli di acquisto. Rimangono molti dubbi sull’efficacia dell’attuale modello di procurement pubblico per l’innesco dell’innovazione digitale della Pubblica Amministrazione. La vicenda della gara al massimo ribasso per i servizi di connettività ha messo a nudo i problemi del modello adottato in passato, al quale si è cercato di porre rimedio nelle nuove gare pubbliche sui servizi cloud. Una centrale di acquisto in cerca di identità.

Sognando la crescita.

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