New York Times: Deutsche Telekom pronta a denunciare Google all’antitrust Ue

Secondo fonti del New York Times, Deutsche Telekom sta per presentare una denuncia antitrust alle autorità europee che si occupano della regolamentazione della concorrenza nei confronti di Google. La società, che dovrebbe essere presentata all’inizio del prossimo mese, sostiene che Google utilizza il suo sistema operativo per mobile Android per promuovere ingiustamente i propri prodotti come Google Maps e il Search rispetto ai prodotti analoghi dei rivali.

Deutsche Telekom, Google e le autorità europee garanti della concorrenza non hanno ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla notizia che, se confermata, sarebbe solo l’ultimo tassello di un quadro complesso di problemi che sta riscontrando Google in Europa: ad Aprile la Commissione Ue ha accusa Google di aver “sistematicamente favorito” i suoi prodotti nelle pagine di ricerca generali.

In particolare è stato messo sotto accusa il servizio Google Shopping, che secondo la Commissione “favorirebbe sistematicamente il proprio prodotto per gli acquisti comparativi nelle sue pagine generali che mostrano i risultati delle ricerche.” Sostanzialmente si tratta di accuse molto analoghe a quelle che sta per dichiarare Deutsche Telekom e questo potrebbe rafforzare le posizioni dell’Unione Europea.

Ma la Commissione Europea non si limita solo alle azioni via tribunale e la pressione da parte dell’UE sul colosso di Mountain View non accenna a diminuire: qualche mese fa è nata una vera e propria piattaforma di segnalazione (che si chiama GRIP Google Redress and Integrity Platform), aperta a quanti ritengono di essere stati vittime di presunti atteggiamenti non concorrenziali da parte del colosso Usa.

In sintesi, i guai in UE per Google non accennano a diminuire e la questione legata all’antitrust potrebbe estendersi ancora, ma il problema serio per il colosso di Montain View potrebbe presentarsi se la denuncia di Deutsche Telekom riescirà a scatenare un effetto domino sulle altre telco europee: far fronte comune ridurrebbe certamente i tempi dell’indagine UE.

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