Yahoo: trimestrale deludente ma arriva l’accordo con Google su advertising

Per Yahoo il terzo trimestre si chiude con ricavi in leggero aumento, con un rialzo del 6,8% a 1,22 miliardi di dollari ma non si tratta di un dato positivo rispetto agli 1,48 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso: un dato decisamente al di sotto delle aspettative degli analisti, che scommettevano su 2,56 miliardi di dollari. L’utile si è attestato a 76 milioni di dollari a fronte dei 6,77 miliardi del 2014, quando Yahoo! aveva venduto una parte della quota in Alibaba durante la quotazione del colosso cinese. Al netto di alcune partite contabili, l’utile per azione è di 15 cent, meno dei 17 cent attesi dagli analisti. Deboli anche le previsioni per il quarto trimestre. I ricavi sono previsti fra 1,16 e 1,2 miliardi di dollari, sotto le attese degli analisti che puntavano a 1,33 miliardi.

Gli investitori preoccupati non sono affatto contenti della condotta di Marissa Mayer e i titoli hanno perso nell’ultimo anno il 16%, un calo che prosegue proprio con questa trimestrale sotto le attese, con la società che arriva a perdere l’1,2% nelle contrattazioni after hour. Nel frattempo Yahoo stringe una partnership con Google per tentare di salvare il salvabile: come si legge sul sito aziendale, Big G fornirà a Yahoo una maggiore possibilità di scelta nel mostrare la pubblicità nei risultati di ricerca.

La partnership completerà quanto Microsoft già fornisce attraverso i suoi risultati di ricerca, il quale resta comunque un partner forte, così come rimangono inalterate le tecnologie legate alla ricerca di Yahoo e i prodotti pubblicitari. L’accordo con Google dovrà essere valutato dal Dipartimento di Giustizia prima di ricevere l’ok definitivo, ma non sono ben accolte dagli investitori neanche le parole di Mayer a margine della partnership (considerata comunque un’azione positiva considerato il contesto), che lasciano intravedere ulteriori cambi all’interno di Yahoo!. “Lavoreremo per restringere la nostra strategia, focalizzandoci su un numero minore di prodotti“, afferma la CEO della società.

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