Caffè gratis…già pagato. Il diavolo si annida nei dettagli

Immaginate questa scena: la scuola dei vostri figli vi manda una circolare in cui si informa che la Provincia ha stipulato un contratto in base al quale tutti gli studenti potranno usufruire, gratis, di cialde di caffè (facciamo decaffeinato), cappuccino, cioccolata, thè, latte eccetera, di una nota e pregiata marca, e di una machinetta, utilizzabile dallo studente e dai membri della famiglia – fino a cinque – in comodato d’uso gratuito per tutto il corso degli studi, alla fine del quale la macchinetta verrà ritirata e le cialde eventualmente rimaste potranno essere solo guardate e annusate, ma non utilizzate. Immaginiamo che la Provincia abbia appaltato questo servizio spendendo 1.250.000 (unmilioneduecentocinquantamila) euro in tre anni, tutto regolare, trasparente e documentato.

Non avrebbero ragione, i genitori, ad arrabbiarsi con la Provincia per aver sperperato unmilioneduecentocinquantamila euro del contribuente (cioè soldi nostri) per un servizio di dubbia utilità e che di gratis non ha proprio niente? Non avrebbero ragione a protestare perché, magari, preferirebbero scegliere la marca del caffè e il modello della macchinetta anziché vedersi imporre un preciso modello di macchinetta e una precisa marca di cialde, per giunta incompatibili con la macchinetta che hanno già a casa, che invece usa un formato standard di cialde? Non avrebbero ragione ad indignarsi per la incomprensibile limitazione d’uso delle cialde rimanenti?

Adesso smettete di immaginare e sostituite le cialde e la macchinetta della nota marca con il pacchetto Office365 Plus Pro di Microsoft, la vostra provincia con la Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige e la scuola dei vostri figli con l’Istituto Tecnico Economico in lingua tedesca “Heinrich Kunter” di Bolzano. Lasciate invariato tutto il resto, compresa la cifra di unmilioneduecentocinquantamila euro in tre anni. Tutto regolare, trasparente e documentato.

365 Unica

Come è spiegato nella lettera, il servizio consiste in una licenza per l’uso di una casella di posta elettronica personale, di programmi del pacchetto Office365 e di spazio di archiviazione cloud. In pratica i ragazzi possono avere una mailbox a loro nome e possono scrivere le loro ricerche con MS Word e salvarle su uno spazio accessibile da internet. Finita la scuola i file potranno essere accessibili solo in lettura, e i programmi utilizzabili con funzionalità limitate.

Non avrebbero ben più ragione, i genitori, ad arrabbiarsi, protestare, indignarsi? Come si può promuovere un tale servizio come Kostenloses (gratuito) dopo aver speso tutti quei soldi?

Il decreto legislativo n.82/2005, meglio noto come “Codice dell’Amministrazione Digitale (C.A.D.), all’art.68 impone di scegliere soluzioni software dopo aver effettuato una valutazione comparativa delle diverse soluzioni disponibili sulla base dei seguenti criteri:

a)    costo complessivo del programma o soluzione quale costo di acquisto, di implementazione, di mantenimento e supporto;

b)    livello di utilizzo di formati di dati e di interfacce di tipo aperto nonché di standard in grado di assicurare l’interoperabilità e la cooperazione applicativa tra i diversi sistemi informatici della pubblica amministrazione;

c)    garanzie del fornitore in materia di livelli di sicurezza, conformità alla normativa in materia di protezione dei dati personali, livelli di servizio tenuto conto della tipologia di software acquisito.

Ora, per quanto ci si sforzi, risulta davvero difficile, in mancanza di informazioni in merito, immaginare una valutazione comparativa che renda accettabile una soluzione come quella scelta dalla Provincia di Bolzano, per quanto autonoma essa possa essere:

a)    come può una soluzione da  unmilioneduecentocinquantamila euro essere vincente dal punto di vista del costo complessivo?

b)    come può una soluzione che utilizza formati di dati di tipo proprietario essere preferibile ad una soluzione che utilizza formati di dati e di interfacce di tipo aperto?

c)    come può una soluzione di tipo SaaS (quale è Microsoft Office365) per il software e una soluzione di tipo cloud per l’archiviazione dei dati (e delle email) essere vincente dal punto di vista della sicurezza e protezione dei dati personali?

Questione casella di posta elettronica a parte (quanti dei genitori degli studenti di quella scuola non hanno già una casella di posta?), non sarebbe preferibile, oltre che di gran lunga più semplice, scegliere una soluzione open source come LibreOffice, installandolo senza costi di licenza sui PC delle scuole (come peraltro stanno facendo, con soddisfazione, tanti istituti scolastici) e invitando gli studenti a fare altrettanto sui propri computer? In questo modo, oltre a favorire la buona pratica dell’utilizzo di formati standard di tipo aperto, si sarebbero liberate ingenti risorse economiche da poter destinare a formazione, didattica e altri investimenti realmente utili alla scuola e agli studenti.

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