“Caro @utente, come precauzione ti avvisiamo che il tuo account fa parte di un piccolo gruppo che potrebbe essere preso di mira da hacker state-sponsored”: è questo il messaggio che Twitter ha mandato ad alcuni utenti per avvisarli di un possibile hackeraggio. Lo scopo sarebbe quello di ottenere informazioni come indirizzi e-mail, indirizzi IP e numeri di telefono.
All’interno della mail si legge chiaramente che gli attacchi potrebbero provenire da alcuni governi ma che comunque Twitter non ha ancora prove certe dell’attacco. Inoltre si precisa come gli attacchi sembrano puntare utenti che usano pseudonimi: il messaggio è a puro scopo precauzionale e il primo ad averlo riportato è l’account di ColdHack:
We received a warning from @twitter today stating we may be “targeted by state-sponsored actors” pic.twitter.com/oZm83eVFC5
— coldhak (@coldhakca) 11 Dicembre 2015
L’ account Twitter di Coldhak sta raccogliendo e retwittando gli altri utenti che segnalano di aver ricevuto il messaggio analogo ma nessuno di loro ha indicato dei possibili moventi per un’azione del genere. Inoltre il fondatore di Coldhak, Colin Childs, ha dichiarato a Reuters che la sua organizzazione non ha constatato “alcun impatto evidente” proveniente da un attacco.
Altro dato interessante è che Twitter invita all’utilizzo di Tor Project, un sistema di comunicazione anonima per Internet molto popolare agli utenti più attenti alla privacy in grado di proteggere i dati sensibili che gli hacker starebbero cercando di rubare. Il problema però è che, come ricorda il Financial Times, gli “state-sponsored hacker” sono i criminali informatici ad utilizzare i sistemi più sofisticati grazie alle risorse fornite dai governi che si celano dietro agli attacchi.
Una bella preoccupazione per Twitter che ultimamente non se la passa bene su diversi fronti, dal mercato alla presenza degli utenti che non cresce; inoltre Facebook e Google hanno cominciato ad attivare dei sistemi di notifica automatica nel momento in cui i loro sistemi rilevano un possibile attacco proveniente da “hacker governativi”, una precauzione che lascia pensare come questi attacchi possano effettivamente aumentare di frequenza e intensità. È il “new normal”?
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