Google: 1 miliardo ad Apple nel 2014 per essere motore di ricerca su iOS

Google avrebbe pagato nel 2014 un miliardo di dollari ad Apple per essere il motore di ricerca di default sugli smartphone del colosso di Cupertino: è quanto emerso da una trascrizione di un complesso procedimento giudiziario riportato da Bloomberg che vede impegnato Oracle contro Google; il gigante dei motori di ricerca, inoltre, avrebbe sottoscritto un accordo in cui si impegna a versare una percentuale dei propri guadagni derivanti dalle ricerche effettuate tramite i device di Apple.

La fonte è indiretta, ovvero arriva dai legali di Oracle, azienda che sta conducendo una battaglia legale sui diritti d’autore contro Google nel Northern District della California in San Francisco. Le indiscrezioni su quanto Google abbia pagato per restare sui dispositivi di Apple si rincorrono da molto tempo, ma è la prima volta in assoluto che un’azienda dichiara una cifra precisa in una sede legale.

Bloomberg ha raggiunto Kristin Huguet, portavoce di Apple, e Aaron Stein, portavoce di Google, che hanno rifiutato di commentare le informazioni diffuse dal tribunale, ma non le hanno nemmeno smentite. Annette Hurst, l’avvocato di Oracle, nella trascrizione ha rivelato che “a un certo punto la quota di fatturato segnata era del 34%”, ma dallo scritto non è chiaro se si tratta della somma che Google versa ad Apple o se, invece, di quella mantiene per sé.

Su questo numero però si è accesa la polemica: Robert Van Nest, un avvocato di Google, ha contestato duramente la divulgazione di tali informazioni e ha sottolineato che “stiamo parlando di numeri ipotetici” e che “questo dato non è noto pubblicamente“. Una corsa ai ripari sulle indiscrezioni che però in ogni caso confermerebbero un dato: Google ha un interesse strategico nel rimanere sui device Apple. In sostanza, non può permettersi di perdere gli utenti che accedono a Google dall’ecosistema creato dal gigante tecnologico che fu di Steve Jobs.

A seguito delle proteste dell’avvocato di Mountain View, il giudice che presiede l’udienza, ha rifiutato la richiesta di di bloccare l’informazione sensibile nella trascrizione di revisione pubblica. Google ha poi chiesto che la trascrizione venga sigillata, sostenendo che la divulgazione di questo accordo potrebbe seriamente influenzare la sua capacità di negoziare con altre aziende. Apple si è unita (ma separatamente) nella richiesta di sigillare la trascrizione. “Gli specifici termini finanziari dell’accordo di Google con Apple sono molto sensibili sia per Google sia per Apple,” ha dichiarato con forza Google. “Apple e Google hanno sempre trattato queste informazioni come estremamente riservate.” La trascrizione giudiziaria che cita Bloomberg attualmente risulta non raggiungibile, ma senza alcuna nota che indichi che il giudice ne abbia stabilito la segretezza.

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