LibreItalia e Istituto per Sordi di Roma: al via l’accordo per la migrazione a LibreOffice

Tecnologie  open, educazione e mondo del sociale: c’è tutto questo nell’accordo che verrà siglato il 29 gennaio a Roma tra Ivano Spano, direttore dell’Istituto Statale per Sordi di Roma, e Sonia Montegiove, presidente dell’associazione LibreItalia Onlus. Un accordo di collaborazione che mira a supportare il progetto di migrazione dell’Istituto al “software open source LibreOffice” che diventerà una vera e propria esperienza pilota anche per altre strutture educative dedicate a persone con disabilità.

L’Istituto, punto di riferimento per la popolazione sorda e i diversi operatori in grado di interagire con la stessa, inizia il cammino verso l’implementazione e l’utilizzo di software libero nella didattica e nella struttura amministrativa che porterà all’adozione di formati aperti e liberi per la produzione di documenti. Questo al fine di far comprendere l’importanza del sapere condiviso e della collaborazione che sono alla base del software libero oltre che di promuovere interoperabilità nello scambio dei documenti. Il progetto consentirà, inoltre, all’Istituto un considerevole risparmio in termini di licenze che potrà essere reinvestito in formazione (e quindi crescita professionale) dei propri dipendenti.
L’implementazione di LibreOffice verrà gestita in stretta collaborazione tra le due organizzazioni, sulla base del protocollo di riferimento redatto da The Document Foundation e secondo le migliori pratiche dei più importanti progetti nazionali e internazionali.

LibreItalia, che nel settembre scorso ha siglato un importante accordo con il Ministero della Difesa finalizzato a supportare le attività di migrazione al “software open source LibreOffice” di circa 150mila postazioni – ha commentato Spano – sosterrà il progetto attraverso seminari di informazione e corsi di formazione gratuiti ai formatori dell’Ente”.  Anche per LibreItalia l’iniziativa si prospetta ricca di valore: “la collaborazione con l’Istituto –spiega Montegiove – è preziosa in quanto ci consentirà di conoscere meglio questa realtà e poter sviluppare, insieme agli operatori dell’Ente, delle guide su come sviluppare contenuti didattici adatti a persone sorde”.

 

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