Negli Usa il 65% della popolazione utilizza i social media: in crescita gli over 65

Quasi due terzi degli adulti americani (65%) utilizzano oggi i social media: è quanto emerge da un report del Pew Research Center: un aumento del 7% da quando Pew Research ha iniziato sistematicamente a tracciare l’uso dei social negli USA all’inizio del 2005. L’ascesa dei social media in questi dieci anni ha colpito diversi settori influenzandoli radicalmente, come la politica, i modelli di comunicazione delle aziende, ma anche il modo in cui le persone cercano e trovano le informazioni, leggono notizie, interagiscono con le loro comunità e con i propri amici e colleghi.

I dati riportati dalla ricerca provengono da una serie di sondaggi svolti su 27 stati americani e fotografano non solo le persone che effettivamente utilizzano i social media e internet, ma si riferisce a tutta la popolazione adulta sul suolo americano:

Come si vede dal grafico, la crescita è stata costante e l’ultima decade (2005-2015) lascia spazio ad una serie di considerazioni importanti: ecco i principali punti che emergono dalla ricerca nell’analisi dei gruppi demografici.

  • Differenze di età: il 90% dei giovani adulti, di età compresa tra i 18 e i 29 anni è più propenso a utilizzare i social media, tuttavia l’utilizzo tra gli over 65 è più che triplicato rispetto al 2010, quando a malapena l’11% utilizzava i social media, e oggi la cifra ha raggiunto il 35%.
  • Differenze di genere: le donne e gli uomini utilizzano i social media con un tasso simile. Le donne sono state storicamente le più propense ad utilizzare i social per un lungo periodo di tempo, ma dal 2014 questa differenza si è progressivamente ridotta; allo stato attuale infatti, il 68% di tutte le donne utilizzano i social media rispetto al 62% di tutti gli uomini, una percentuale di differenza praticamente ignorabile.
  • Differenze socio-economiche: le persone con alto livello di istruzione e con un reddito elevato rappresentano la fascia con il tasso di utilizzo maggiore. Negli ultimi dieci anni le famiglie con il reddito più alto sono quelle che hanno utilizzato di più i social media, ma anche più della metà (56%) di coloro che vivono nelle famiglie dal reddito basso, oggi, li utilizzano (la crescita si è però stabilizzata); per quanto riguarda il livello di istruzione, il 2013 è stato il primo anno in cui più della metà di coloro che hanno conseguito al massimo il diploma di scuola superiore hanno utilizzato i social.
  • Differenze etniche: non ci sono notevoli differenze. Attualmente, il 65% dei bianchi, il 65% degli ispanici e il 56% degli afro-americani utilizzano i social media.
  • Differenze comunitarie: più della metà dei residenti nelle zone rurali ora utilizza i social media. Le persone che vivono lontano dalle grandi città registrano di certo un tasso di utilizzo inferiore rispetto a quelli delle città; si tratta di un modello che si ripete da dieci anni e non sembra dare cenni di cambiamento; oggi, il 58% dei residenti rurali, il 68% dei residenti suburbani e il 64% dei residenti urbani utilizzano i social media.

In sintesi, la crescita costante si è registrata quasi per tutte le fasce demografiche: anche la popolazione rurale, pur rimanendo al di sotto del cluster cittadino, è comunque cresciuta in maniera lineare senza picchi verso il basso o pause. Questo dato balza facilmente agli occhi guardando proprio il grafico che riporta i dati della popolazione urbana rispetto a quella rurale. La conclusione che ne possiamo trarre è che in Usa i social media negli ultimi dieci anni non hanno conosciuto battute di arresto, arrivando ad essere utilizzati da una percentuale sempre crescente di persone, condizionandone il lavoro, le relazioni, il modo di informarsi e di comunicare.

 

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