Marina Latini, chairwoman del board di The Document Foundation

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Marina Latini è la prima chairwoman del board di The Document Foundation.

Marina Latini, informatica umbra classe 1984, è la prima chairwoman del board di The Document Foundation, fondazione indipendente tedesca che gestisce il progetto LibreOffice. Dopo la votazione avvenuta nei mesi scorsi – che l’ha vista primeggiare tra i diversi candidati ed essere eletta tra i 7 membri insieme all’altro italiano Osvaldo Gervasi – è stata nominata presidente nella riunione di ieri.

La mia passione per l’informatica – afferma Marina Latini – la devo al mio professore di educazione tecnica della scuola media che durante le sue lezioni ci portava dei vecchi personal computer da smontare e riassemblare. Mi affascinava cercare di capire il funzionamento di quegli strumenti e sempre in quel periodo ho iniziato a scrivere qualche riga di codice; definirli software ora mi fa sorridere“. La propensione alla condivisione della conoscenza era una caratteristica che fin dal liceo avvicinava Marina alla filosofia del software libero che l’ha vista, da grande, protagonista attiva di diverse community tra le quali OpenSuse e LibreOffice.

3 buone ragioni per avvicinarsi al software libero

Soltanto tre? La risposta è difficile! La condivisione del sapere, la libertà da vincoli e lock-in e l’abbattimento del divario tecnologico tramite la diffusione delle tecnologie.

Quante donne incontri nelle community che frequenti e con quali ruoli prevalentemente?

Generalmente troppo poche e difficilmente ricoprono ruoli decisionali.

Quale sarà il tuo ruolo in TDF? 

Sono stata nominata Chairwoman del Board of Directors ma il mio impegno non si limita esclusivamente a questo ruolo. Sono anche uno dei certification reviewer e sono fermamente convinta che le diverse tipologie di certificazione possano sviluppare un modello di business open source in grado di garantire l’afflusso costante di contributi da parte di personale altamente qualificato. Ho presenziato a tutte le sessioni di certificazione tenute finora; in ognuna di queste ho potuto constatare grande professionalità e competenza, caratteristiche che in pochi associano automaticamente a progetti legati a prodotti liberi.Ogni membro del Board of Director supervisionerà alcune aree del progetto con lo scopo di far crescere la comunità dei membri che contribuiscono e realizzare un prodotto che sia sempre ricco di nuove funzionalità.

Quali gli sviluppi di LibreOffice nell’immediato futuro? 

Il nuovo BoD non stravolgerà quanto fatto in questi quattro anni di vita della Fondazione ma, pur mantenendo continuità con il passato, guiderà il progetto verso traguardi sempre più ambiziosi e soddisfacenti. Ci attendono due anni di lavoro intenso per far crescere la comunità e affermare l’importanza dell’uso dei formati standard e aperti per i documenti. I principi di democrazia partecipativa, apertura verso chi condivide i nostri valori e contribuisce al progetto e il desiderio di abbattere il divario digitale sono principi espressi nel Next Decade Manifesto che continuano a guidarci giorno dopo giorno.

Cosa ne pensi della nuova bozza del CAD e del depotenziamento dell’art. 68 dove non sono più citate interoperabilità e formati aperti?

Queste novità non ci fanno dormire sonni tranquilli. Ogni indebolimento dell’articolo 68 è un rischio che lede la libertà dei cittadini. L’uso di software liberi e l’adozione di formati standard e aperti sono le uniche scelte in grado di garantire la reale libertà nel tempo dei cittadini.

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