Una minaccia per il futuro delle compagnie assicurative tradizionali è l’arrivo delle “tecnologie connesse”, come ad esempio le smart home, i wearable e, soprattutto, le connected car: è quanto affermano Capgemini ed Efma nell’edizione 2016 del loro “World Insurance Report”, nel quale identificano i fattori che spingono il settore assicurativo verso un cambiamento che sembra inevitabile.
“Ogni volta che non prestano la dovuta attenzione ai clienti digitalmente avanzati della generazione Y, le compagnie corrono il rischio di spingerli verso una popolazione sempre crescente di nuovi competitor non tradizionali e technology-driven”, ha dichiarato Raffaele Guerra, Senior Vice President – Insurance Sector Leader di Capgemini. “La generazione Y sta chiaramente indicando che fanno business in modo differente e che solo gli assicuratori in grado di rispondere alle loro condizioni, avranno un chiaro vantaggio competitivo”.
L’Internet of Things sta arrivando
Tra tutti gli elementi citati nel report di Capgmeni spicca l’Internet of Things, che trasformerà i modelli di business assicurativo tradizionali, comprese le modalità attraverso le quali gli assicuratori si connettono ai propri clienti, fino alle modalità di valutazione e di gestire dell rischio. Eppure, nonostante questa evidente evoluzione, gli assicuratori stanno sottovalutando in modo significativo il grado con cui le “tecnologie connesse” saranno ampiamente adottate. Solo il 16% degli assicuratori intervistati da Capgemini, ad esempio, pensa che i clienti abbracceranno le driverless car, mentre in realtà già il 23% dei clienti ha manifestato il proprio interesse.
Più del 45% di clienti con una fascia di reddito medio-alta compreso tra i 35 e i 55 anni è disposto ad adottare dispositivi connessi, ecosistemi intelligenti e wearable, rispetto ad una percentuale compresa solo tra il 30 e il 35% dei clienti più giovani e meno benestanti. Inoltre i consumatori con una fascia di reddito medio alta di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono in assoluto i più propensi ad adottare tecnologie IoT (50%). Numeri che fanno comprendere come il fenomeno sia di enorme portata.
L’IoT ridisegnerà la definizione del rischio
Capgemini si aspetta che l’IoT abbia un impatto sui principi fondamentali del business nel mondo delle assicurazioni. In un mondo connesso, i dati forniti da dispositivi collegati, dagli ecosistemi intelligenti e dai wearable aumenteranno la risk transparency, una dinamica che porterà probabilmente a nuovi modelli di business, specialmente in termini di pricing e controllo del rischio stesso. L’ownership del rischio si sposterà con le tecnologie connesse, così come le responsabilità delle azioni: per esempio nel caso delle driverless car si sposterà dal proprietario dell’auto alla casa automobilistica.
“Il settore assicurativo ha bisogno di rinforzarsi per l’inevitabile e massiccio cambiamento portato dalla generazione Y e dall’IoT”, ha dichiarato Vincent Bastid, Segretario Generale, Efma. “Gli assicuratori che ne faranno una priorità assoluta per migliorare la propria capacità di gestire e sfruttare i dati e il rischio saranno i più preparati”.
Le compagnie assicurative, secondo Capgemini, nel breve periodo dovranno costruire strutture allo stesso tempo solide e agili; nel medio termine affinare la propria value proposition attraverso alleanze strategiche e data-driven insight; nel lungo termine dovranno concentrarsi sulla trasformazione del business per tenere testa all’emergere di nuovi profili di rischio e di nuovi modelli d’interazione, dovuti al cambiamento del comportamento dei consumatori e agli impatti derivanti dell’IoT sulla risk selection, sulla prevenzione degli incidenti e, soprattutto, sul pricing.
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