L’artigianato incontra il digitale: il caso La Marzocco

Oggi La Marzocco rimane un’azienda artigianale pur offrendo importanti innovazioni tecnologiche che le hanno permesso di diventare un forte punto di riferimento nel mercato”. Così si presenta questa longeva impresa fiorentina che dal 1927, grazie alla intuizione dei fratelli Giuseppe e Bruno Bambi, produce macchine da caffè di alta qualità coniugando tradizione, ricerca, qualità e affidabilità. Una tipologia di azienda per la quale si potrebbe fare fatica nell’immaginare un percorso di Digital Transformation, ma che invece ha saputo intrecciare, come è stato raccontato dal suo Amministratore Delegato Guido Berardinelli anche durante l’ultimo IoETalks, l’aspetto artigianale con l’automazione e la digitalizzazione di ciò che andava a migliorare il processo produttivo senza stravolgere le caratteristiche del prodotto. Il digitale visto come abilitatore di nuove opportunità e un percorso costruito insieme a Cisco finalizzato a migliorare la collaborazione tra addetti e sedi oltre che a integrare l’intelligenza nel prodotto per controllarne il funzionamento e avere visibilità su tutti gli asset fisici, trasformati quindi a gestione più efficiente.

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Chris Salierno, Direttore Marketing

Il claim de La Marzocco – afferma Chris Salierno, Direttore Marketing La Marzoccoè “Handmade in Florence” perché siamo artigiani che vivono con orgoglio la propria storia e desiderano ancora oggi più che mai  percorrere la strada del “fatto a mano”. Abbiamo avuto un’interessante crescita aziendale, quindi possiamo definire “artigianale” il metodo (il come si realizzano le nostre attrezzature per caffè), e non la quantità (volume di macchine realizzate). Il punto di maggior soddisfazione si raggiunge quando le mani di un esperto vengono affiancate dalla più recente tecnologia sviluppata internamente, in parte perché professiamo il “fatto a mano”, e in parte perché nel digitale non si lavora con i vecchi strumenti manuali”.

Del resto il percorso di Digital Transformation non poteva che essere originale per un’azienda che ha visto nel 1939 la progettazione della prima macchina da caffè a caldaia orizzontale, oggi uno standard nel settore. Solo la prima di una serie d’innovazioni importanti, come per esempio il sistema a doppia caldaia con gruppi di erogazione saturi. A La Marzocco è passata l’idrocompressione idraulica, i motori elettrici e l’elettronica sempre in una macchina assemblata a mano nella sede di Scarperia, vicino Firenze, con le parti più delicate costruite e saldate in sede e un team che faceva ricerca sulla domotica per capire come rendere il prodotto artigianale ancora più di valore attraverso l’innovazione.

Stiamo vivendo nella generazione dei “maker” (coloro che fanno) e la nostra industria ha come principio e motore proprio la filosofia del farecontinua Salierno – Siamo una community che crea e che poi condivide con altri ciò che ha creato. Nel mondo di oggi, non si può incorrere nel rischio di resistere al cambiamento con la chiusura e la solitudine, anche i leader devono interagire con altri ed essere aperti al dialogo”.

Personale altamente specializzato supervisiona ogni fase di produzione di ogni singola macchina, prodotta a mano su ordinazione di ciascun cliente. In questi 85 anni il simbolo del “Marzocco” (un leone seduto con lo stemma del giglio di Firenze, sinonimo di vittoria e trionfo da cui ha origine il nome dell’azienda) non ha tradito le aspettative nemmeno nel percorso di digitalizzazione di alcuni processi.

Siamo artigiani potentemente connessi con il mondo che evolve – conclude Salierno – Questa è la nostra affermazione dell’essere artigiani moderni. Si tratta di riconoscere quello che si valorizza – e perché i valori non vengano compromessi – si cambia tutto il resto. Per una realtà come la nostra, questo significa automatizzare ogni stadio del processo, al di là dell’atto stesso di costruire una macchina a mano (anche se ovviamente abbiamo introdotto magazzino robotico e processi d’acquisto automatizzati). Continuiamo a innovare, affinché i nostri clienti si possano dedicare alla cosa importante (l’esperienza dello specialty coffee) e ogni giorno continuiamo ad esplorare per utilizzare la tecnologia a nostro beneficio. In questo modo riusciamo a progredire e concentrarci sulla realizzazione delle più belle e più avanzate macchine per caffè al mondo”.

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