Quali gli impatti della Digital Transformation sul lavoro?

ICT

La Digital Transformation ha e avrà importanti impatti sull’occupazione. L’effetto dell’entrata nel mondo del lavoro di robot e intelligenza artificiale metterà a repentaglio 5 milioni di posti di lavoro secondo il “The Future of Jobs”.

Per compensare tale cambiamento è necessario vedere sotto un’altra prospettiva il fenomeno della trasformazione digitale, al fine di creare posti di lavoro. E l’unico modo per farlo è quello di investire sulle competenze ICT e preparare i professionisti alle nuove sfide del mondo del lavoro che verrà.

L’indagine “Il futuro del lavoro. Tecnologie informatiche e occupazione”, condotta dalla SDA Bocconi nell’ambito di un più ampio progetto di ricerca sul futuro del mercato del lavoro nell’era digitale promosso da AICA e svolta in collaborazione con AIDP e ALDAI-Federmanager, ha raccolto il parere di 115 responsabili delle risorse umane scelti fra i soci di AIDP sul tema del lavoro interessato dalla digital transformation.

L’83% degli intervistati ritiene che l’affermarsi dell’automazione e dei robot nelle attività operative fisiche sostituirà nelle fabbriche gran parte del lavoro umano, incidendo sull’organizzazione del lavoro e l’88% è certa che i computer alleggeriranno il lavoro impiegatizio nella parte ripetitiva.

Riguardo al lavoro intellettuale, per il 54% degli intervistati le applicazioni di intelligenza artificiale tenderanno a sostituirlo in parte, mentre l’87% ritiene che l’uomo continuerà ad avere la supervisione sulla macchina.

Riguardo l’occupazione sono stati raccolti dati molto interessanti:

  • per il 54% l’impatto della digital transformation non comporterà nel medio termine disoccupazione;
  • secondo il 71% degli intervistati è necessaria una nuova organizzazione del lavoro, in quanto tra i prossimi 5 e 10 anni si prevede una riduzione permanente del lavoro.

Ciò fa emergere il tema delle competenze lavorative: se da una parte il tasso di obsolescenza delle competenze a fronte della diffusione massiccia dell’innovazione tecnologica sarà rapido per il 64% dei rispondenti, dall’altra parte la capacità media di adeguarsi sarà assicurata grazie al combinato disposto del contributo dei “nativi digitali” (36%) e della maggiore facilità d’uso della tecnologia (58%).

È dunque necessario un importante investimento sulle professionalità ICT. Per il 92% degli intervistati, infatti, la progettazione organizzativa in azienda dovrà puntare sull’impiego delle tecnologie. Il possesso di competenze tecnologiche diverrà essenziale nel bilancio delle skill (84%) e nell’attività di selezione del personale (76%). La strada è, dunque, quella di investire nella formazione ICT, accrescendo le competenze dei lavori e creando il terreno fertile per la nascita di nuovi professionisti del settore.

Solo così sarà possibile trasformare la “minaccia” della trasformazione digitale in atto in una grande opportunità di crescita per le nostre imprese.

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