Conoscere il numero degli utenti di Software Libero è un’impresa ardua: non essendoci produttori che impongano una limitazione al numero di licenze (e quindi di copie), è quasi impossibile avere dei dati certi.
È però un dato di fatto che il FLOSS sia diffuso un po’ ovunque, sia tra i privati cittadini sia all’interno di piccole e medie imprese, amministrazioni pubbliche, ospedali, scuole, ecc.
Il lavoro di Simone Bracco ha come obiettivo proprio quello di analizzare la realtà di utilizzo del Software Libero nelle P.A. piemontesi.
Prima di presentare i dati raccolti, l’autore aiuta a comprendere bene le basi: spiega dettagliatamente cosa sia il Software Libero, affrontandone gli aspetti storici, etici e pratici, per poi affrontare l’annosa questione dei brevetti software, evidenziando le criticità dell’applicazione di questo modello di tutela al mondo, sempre in rapida evoluzione, del software.
Seguono un interessante focus sulle principali licenze copyleft disponibili, in particolare GPL, LGPL e FDL, oltre alla famiglia delle Creative Commons e un approfondimento sulle CSSL (Comunità di Sviluppo di Software Libero).
La seconda metà del libro è dedicata alla presentazione e discussione dei dati raccolti nella Regione Piemonte (ma non solo), oltre ad approfondimenti su alcuni casi di utilizzo del FLOSS all’interno di strutture pubbliche (ospedali, università) e private (PMI).
Il testo non è molto lungo, il che consente di leggerlo con una certa rapidità, ed il linguaggio è perfettamente comprensibile anche per i neofiti, nonostante pare ovvio che il pubblico di riferimento sia perlopiù composto da utenti cui il Software Libero è già noto.
Una lettura interessante che offre risposte e molti spunti di riflessione per chi ha a cuore le tematiche del movimento Open Source.
3 Motivi per leggerlo
- Presenta con dati reali la situazione di uso e diffusione del FLOSS in Piemonte e in Italia.
- Approfondisce temi strettamente legati al FLOSS, come le licenze copyleft e i brevetti.
- Illustra alcuni esempi reali di utilizzo di FLOSS in diverse realtà.
1 Motivo per non leggerlo
- I dati sono soprattutto relativi al Piemonte, le altre Regioni sono poco rappresentate
Una frase da conservare
“Rendere disponibile il codice sorgente serve appunto ad offrire a chiunque la possibilità di conoscere come funziona un programma, sia per poterne sfruttare le potenzialità di utilizzo, sia per comprenderne le funzionalità. Quest’ultimo aspetto è di particolare interesse perché ci fa capire l’importanza della conoscenza fine a sé stessa, il voler apprendere per puro interesse personale, per arricchirsi, nutrirsi di sapere. […] La comunità è rappresentata dalle persone che la compongono e dalla conoscenza da esse condivisa. La conoscenza è produzione e prodotto, è il vero patrimonio da proteggere e da conservare, ancor più che il software.”
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