A Catalina Curceanu il premio Emmy Noether per donne che si distinguono in fisica

Un premio che ESP, European Physical Society, ha istituito nel 2013 per riconoscere il merito alle donne che si distinguono nella fisica con progetti importanti è andato a Catalina Oana Curceanu, responsabile del Progetto del Centro Fermi “Problematiche Aperte della Meccanica Quantistica (PAMQ)”, che abbiamo avuto il piacere di ospitare di recente con una vision sul computer quantistico a cui sta lavorando.

“Aver ricevuto l’onorificenza Emmy Noether Distinction for Women in Physics – afferma Catalina Carceanu – mi rende molto felice e orgogliosa. La European Physical Society che mi ha accordata questa prestigiosa onorificenza l’ha fatto per il mio ruolo di leader nell’ambito della fisica nucleare e fisica fondamentale, per gli esperimenti che svolgo con il gruppo che dirigo ai Laboratori Nazionali di Frascati sia in Italia (all’acceleratore DAFNE dove studiamo atomi esotici per capire le stelle di neutroni, e nei laboratori sotterranei, dove studiamo la meccanica quantistica e i suoi misteri) che all’estero (esperimenti in Giappone a J-PARC). Nella motivazione rientra anche il ruolo che svolgo nella divulgazione ed educazione scientifica, in quanto mi è sempre piaciuto spiegare a tutti quanto sia bella la fisica e quanto sia importante per il nostro futuro”.

L’onorificenza, che viene assegnata due volte l’anno, ha lo scopo non solo di premiare donne scienziate, ma anche di proporre e promuovere donne che possano rappresentare modelli di riferimento per le ragazze che intendono intraprendere questo percorso professionale.

“Questo premio – continua Catalina – è un po’ come se mi mettesse ali per continuare, da una parte, ad esplorare le meraviglie dell’Universo attraverso i miei studi nel campo della fisica nucleare e fondamentale e per continuare a promuovere il ruolo della scienza e del desiderio di conoscere, spinti dalla pura curiosità. Vorrei dedicare questo risultato non soltanto alla mia famiglia, ai miei colleghi e agli amici, ma anche a tutti quelli che sognano, che guardano le stelle e si meravigliano di quello che vedono, di qualunque religione, colore della pelle, orientamento sessuale o politico siano. Se c’è quancosa che davvero ci unisce tutti quanti è, infatti, proprio il desiderio di conoscere ed esplorare”.

 

 

 

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