10 innovazioni che hanno fatto storia nell’e-commerce

Industria 4.0, realtà virtuale, machine learning, sono tutte tematiche che hanno trasformato e trasformeranno il modo in cui le persone acquistano prodotti e servizi. Volendo approfondire, quali tecnologie, processi o funzioni hanno fatto sì che l’e-commerce crescesse ai ritmi che conosciamo? Come hanno fatto aziende come ASOS o Missguided a conquistare un ruolo dominante in un così breve lasso di tempo? Da quando sono stati sviluppati i primi portali dove era possibile fare acquisti, si sono evidenziate innumerevoli trasformazioni. Alcune “prossime grandi rivoluzioni” sono scomparse senza lasciare traccia mentre altre sono emerse come dal nulla e continuano a prosperare. SAP Hybris evidenzia i 10 eventi che hanno cambiato le regole del gioco nell’e-commerce.

  1. Recensioni e feedback dei consumatori

In molti mercati l’introduzione della possibilità di postare recensioni è stata una delle grandi spinte allo sviluppo dell’e-commerce. Oggi le persone non si fanno più problemi a prenotare una vacanza, un hotel o una casa in cui non sono mai stati perché prima è possibile leggere le recensioni di utenti reali su Tripadvisor. Le recensioni portano le persone a fidarsi offrendo un punto di vista indipendente su ciò che si acquista. Vengono spese discrete somme di denaro per un computer o una tv che non sono mai stati toccati con mano perché sono state lette le recensioni online. Il feedback è stato il motore primario dell’affermazione di eBay quando fu lanciato. Chi mai comprerebbe qualcosa online da uno sconosciuto pagando il prodotto prima di averlo ricevuto?  Senza i feedback l’intero modello di business di eBay non si reggerebbe.

Molte piattaforme di e-commerce offrono la possibilità di lasciare giudizi e recensioni ma ci sono anche servizi terzi come Bazaarvoice e Trustpilot che offrono funzionalità ancora più avanzate. Per quanto le recensioni non siano utilizzabili in tutti i mercati, molto spesso costituiscono la ragione più importante per cui alcuni prodotti o servizi vengono acquistati online. Se in alcuni mercati non sono particolarmente importanti, in altri addirittura sono la sola ragione per cui il modello funziona.

  1. Siti responsive

Il responsive design ha cambiato radicalmente il modo di costruire le interfacce utente dei siti. Prima era normale creare versioni distinte, desktop e mobile di uno stesso sito. La funzione di riconoscimento del device era usata per reindirizzare gli utenti di dispositivi mobili sul sito mobile, mentre agli utenti di tablet era normalmente mostrato il sito desktop, soluzione non ideale ma sempre meglio del sito mobile. Ciò significava dover sviluppare e gestire due strutture diverse, senza avere la possibilità di confezionare un’esperienza su misura per l’utente di tablet. Il responsive design ha cambiato tutto.

Questa tecnica consente di creare un’unica interfaccia utente che può essere visualizzata su tutti i dispositivi. L’interfaccia utente si adatta alle dimensioni del dispositivo, offrendo all’utente un’esperienza su misura per lui. Anziché dovere supportare due modalità di visualizzazione diverse, il responsive design ci permette di avere tanti break point quanto ne desideriamo. Come minimo avremo la visualizzazione per desktop, tablet e mobile ma spesso ce ne potranno essere di più, ad esempio l’orientamento verticale o orizzontale. Se da un lato il responsive design ci lascia la libertà e la flessibilità di offrire esperienze tagliate su misura delle dimensioni dello schermo, dall’altro il front end potrebbe essere più complesso o costoso da sviluppare.   I grafici oggi devono creare almeno tre diverse versioni dell’interfaccia e anche lo sviluppatore del front end deve lavorare di più dato che non devono limitarsi a produrre interfacce di dimensioni fisse ma una sola interfaccia capace di adattarsi a schermi di ogni dimensione. Tuttavia la flessibilità e il fatto di non dovere manutenere diverse versioni hanno fatto sì che il responsive design cambiasse completamente lo sviluppo delle interfacce utente.

  1. Mobile

Per molte catene della grande distribuzione online negli ultimi due anni il traffico mobile ha superato decisamente il traffico desktop. L’esplosione del traffico da mobile ha cambiato totalmente il volto dell’e-commerce. Ora nel disegnare un’interfaccia utente si usa un approccio “mobile first” dato che questa è spesso la parte più complicata. Il front end di un sito oggi deve essere ottimizzato per la navigazione mobile, con tecniche adattive che riducono le dimensioni delle immagini sulle connessioni più lente garantendo quella velocità cui gli utenti sono abituati nella navigazione da casa. L’internet mobile ha completamente cambiato il modo di navigare e acquistare online in quanti possiamo esaminare i prodotti praticamente sempre e dappertutto. Possiamo anche usarlo come strumento di confronto quando stiamo facendo acquisti in un punto vendita fisico. L’uso del mobile se da un lato presenta nuove sfide ai retailer, dall’altro permette di intercettare nuovi pubblici aumentando il traffico complessivo.

  1. PayPal

Nella maggior parte dei siti retail in Gran Bretagna, il 25-40% degli ordini viene pagato con PayPal. Le carte di credito continuano ad essere lo strumento più diffuso ma PayPal è secondo a breve distanza e oggi è abbastanza raro trovare un sito di e-commerce che non consenta di pagare con PayPal. La principale attrattiva di payPal è che i dati della carta di credito sono già archiviati in PayPal, rendendo il checkout semplice e sicuro poiché non è necessario comunicare tali dati al venditore. Sono convinto che l’uso di PayPal continuerà a crescere nei prossimi anni. PayPal inoltre continua ad innovare, con soluzioni come PayPal Credit e PayPal Here che le apre il campo dell’omnicanalità.

  1. Esperienza utente (UX)

Con la crescita del mondo Internet è maturato anche il processo di progettazione e sviluppo. Alcuni ruoli sono diventati specialistici, come pure le agenzie. Nemmeno troppo tempo fa il compito di creare dal nulla il front end di un sito veniva affidato a un grafico. Lentamente si è iniziato a capire che la grafica e l’esperienza utente sono due cose diverse che richiedono competenze diverse e devono essere sviluppate da persone diverse. Il mondo del retail online è diventato sempre più competitivo, gli utenti sono più scaltri e competenti che mai: avere la certezza che il sito offra agli utenti un’esperienza ottimale è essenziale per far fronte alla concorrenza. Non si tratta solo di avere un bel sito, deve anche essere usabile.

La progettazione di una UX riguarda il layout e l’interfaccia del front end più ancora dell’impatto visivo. Un buon progettista di UX deve fare un grosso lavoro di ricerca sia sulla concorrenza sia sugli utenti reali per capire a fondo lo user journey prima ancora di creare dei prototipi cliccabili che permettono di testare l’interfaccia utente prima di iniziare il lavoro di sviluppo del front end. Solo dopo avere completato l’UX il grafico potrà iniziare a lavorare sul look and feel, per poi passare il tutto agli sviluppatori del front end.

  1. Consegne e resi

L’impatto della consegne e dei resi sui tassi di conversione di un sito di e-commerce non può essere sottovalutato. Molti studi sottolineano il fatto che le opzioni di consegna e di reso sono uno dei fattori primari nel determinare le decisioni di acquisto. Non riesco a pensare ad altre aree in cui gli obiettivi siano evoluti così rapidamente.

Pochi anni fa la consegna in 24 ore era un’opzione nuova ed esaltante. Oggi è ciò che i clienti si aspettano. La consegna in giornata oggi è un qualcosa di speciale ma prevedo che entro un anno diventerà lo standard, come pure la possibilità di scegliere giorno e ora. A causa dell’elevata competitività del mercato retail, non appena un grande player implementa una nuova opzione di consegna, gli altri non possono che adeguarsi. Lo stesso vale per i resi. In molti mercati, come ad esempio la moda, molti clienti si aspettano di potere rendere i prodotti senza costi aggiuntivi e molti retailer offrono gratuitamente sia la consegna sia il ritiro dei resi.

In quest’area va dato credito ai corrieri di avere fatto passi da gigante. Aziende come DPD e Collect hanno investito pesantemente in sistemi e infrastrutture per offrire una gamma di opzioni a che permettono ai retailer di proporre ai clienti opzioni di consegna flessibili ed economiche senza impatti significativi sui margini.

  1. Clicca e ritira

Qualche retailer innovativo ha iniziato a proporre questa soluzione circa 5 anni fa e subito ha cambiato le regole del gioco. Risolve infatti uno dei più grossi problemi che si presentano ai clienti online Non essere a casa quando l’articolo viene consegnato. Per i retailer che già hanno una buona presenza fisica sul territorio è una soluzione ovvia che può accrescere in modo significativo le vendite, permettendo di attirare clienti che altrimenti non avrebbero acquistato.  Per tutti gli altri, aziende come DPD e Collect+ offrono soluzioni alternative che permettono di sfruttare la presenza fisica di qualcun altro. Questa è una modalità di consegna che solo pochi anni fa era considerata un’eccezione ma oggi è richiesta da molti clienti.

  1. Ricerca e navigazione

Con la crescita esponenziale dei prodotti offerti, è diventato fondamentale semplificare e velocizzare la navigazione e la ricerca degli articoli nonché permettere ai retailer di proporre in modo più efficace i loro prodotti. Soluzioni pronte all’uso come Solr, integrato in SAP Hybris, o soluzioni di terze parti come Attraqt, Adobe Search & Promote e SLI Systems non solo garantiscono ottimi risultati di ricerca ai clienti ma consentono ai venditori di controllare i risultati delle ricerche facendo proposte ad hoc. Le ricerche consigliate, quelle di Google e Amazon, hanno modificato il modo di cercare e sono oggi uno strumento prezioso in molti siti di e-commerce.

Un’altra grande innovazione in quest’area è la faceted navigation: 10 anni fa pochissimi siti di e-commerce la usavano in modo sensato, mentre oggi credo sia difficile trovare un sito che ne sia privo. E’ senz’altro una delle più importanti innovazioni nell’area della ricerca e navigazione degli ultimi dieci anni.

  1. Social

E’ indubbio che i social media abbiano avuto un impatto incredibile sulla società in toto, come lo hanno avuto sull’e-commerce. I social media offrono ai retailer un canale tramite il quale raggiungere i loro clienti e dialogare con loro, anziché limitarsi a farne gli obiettivi di azioni di marketing. Piattaforme come Twitter e Facebook sono usate come strumento per l’assistenza al cliente, consentendo ai retailer di dialogare col cliente lungo tutto il sale journey.

I social media danno una voce ai clienti e possono incentivare i retailer ad offrire un servizio migliore. I clienti insoddisfatti non si fanno problemi a rendere pubblica la loro opinione sui social, al pari di quelli soddisfatti e i retailer devono trattare entrambi con le dovute attenzioni. Usati correttamente i social media possono essere uno strumento molto potente per i retailer che consente di dialogare con i clienti come mai prima d’ora.

  1. Utilizzo dei big data

Non è sempre evidente, ma tutti noi siamo costantemente oggetto di comunicazioni a causa del CRM. Sia che si tratti di un retailer che invia semplici email a tutti gli utenti abbonati alla sua newsletter, sia che si tratti di comunicazioni totalmente personalizzate, sicuramente è stato usato un qualche strumento CRM. I tool più sofisticati, come SAP Hybris Marketing, permettono ai retailer di segmentare i propri clienti usando i dati raccolti da molteplici canali e touch point potendo così personalizzare le comunicazioni in modo estremamente raffinato. Un utilizzo intelligente del CRM, ovvero delle banche dati dove vengono raccolte e reindirizzate le informazioni sui percorsi d’acquisti dei clienti, permette ai retailer di targetizzare in modo molto preciso i clienti con messaggi rilevanti aumentando la probabilità di chiudere la vendita.

 

Copia & Incolla: perché questo titolo? Perché i contenuti di questa categoria sono stati pubblicati SENZA ALCUN INTERVENTO DELLA REDAZIONE. Sono comunicati stampa che abbiamo ritenuto in qualche modo interessanti, ma che NON SONO PASSATI PER ALCUNA ATTIVITÀ REDAZIONALE e per la pubblicazione dei quali Tech Economy NON RICEVE ALCUN COMPENSO. Qualche giornale li avrebbe pubblicati tra gli articoli senza dire nulla, ma noi riteniamo che non sia corretto, perché fare informazione è un’altra cosa, e li copiamo ed incolliamo (appunto) qui per voi. 

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