Donne e ICT: ancora molta strada da fare?

Booking.com ha condotto una serie di studi per fare il punto della situazione sulla diversità di genere nel settore tecnologico e le impressioni, esperienze e ambizioni delle donne che vi lavorano. Condotta su un campione di donne e studentesse con una carriera già avviata nell’industria o che intendono farne parte, la ricerca ha dimostrato come le donne riconoscano e trovino molto interessanti le opportunità a loro disposizione nel tech, ma anche quanti ostacoli siano ancora da superare. I pregiudizi nel processo di recruitment, l’attuale mancanza di rappresentazione nella forza lavoro e di modelli, soprattutto per i ruoli più importanti dal punto di vista decisionale, sono solo alcuni dei problemi principali.

Circa il 64% delle donne che lavorano nel tech (e delle studentesse che sono interessate a una carriera nel settore) ritiene la propria identità di genere un vantaggio per fare carriera: questo atteggiamento positivo dipende dal fatto che al momento il numero di donne nel tech è ancora ridotto (secondo il 34%) e questo è visto come un’opportunità dalle studentesse universitarie (il 43%) e degli istituti di istruzione superiore (il 37%).

Il settore tecnologico è molto interessante per le donne per tanti motivi: perché è innovativo (secondo il 50%), creativo (per il 44%) e in grado di ispirare (per il 26%), mentre allo stesso tempo offre la giusta dose di sfide (per il 34%). Per molte, avere una carriera nel tech è il “lavoro dei sogni”, cioè ispirazione continua a dare sempre il meglio (per l’84%), un impiego che risponde alle proprie capacità e naturali predisposizioni (per l’83%) e che permette di crescere e decidere la propria strada (per l’81%).

I pregiudizi durante il processo di recruitment e la mancanza di figure di riferimento nelle posizioni di potere continua però a mettere a rischio le opportunità per le donne in campo tecnologico.

Nonostante siano tante le opportunità presenti nel settore, la ricerca di Booking.com indica come le donne abbiano ancora qualche dubbio e in momenti chiave della loro carriera si sentano in svantaggio. Per più della metà (il 52%) ciò è dovuto alla natura stessa dell’ambiente, dominato per la maggior parte da uomini, mentre per il 32% a volte è ancora dura superare il pregiudizio in fase di colloquio.

Un dato molto interessante mostra come la percezione del pregiudizio di genere vari molto a seconda dei mercati. In Brasile,  il 50% delle donne lo percepisce durante le fasi di recruitment, con impatto decisamente negativo sulle future possibilità di carriera. Si tratta della percentuale più alta registrata tra i vari Paesi coinvolti nel progetto, in netta contrapposizione ad altre realtà europee come Paesi Bassi, Regno Unito e Germania, dove le percentuali di donne che hanno riscontrato la stessa situazione vanno dal 18% al 22%.

Inoltre, il 32% delle donne sente che la mancanza di leadership al femminile possa influenzare negativamente le possibilità di fare carriera, difficoltà percepita soprattutto dalle studentesse liceali (per il 40%).

Questi fattori molto probabilmente contribuiscono a far sentire le donne più in difficoltà rispetto ai colleghi uomini al momento di entrare a far parte (per il 78%) o di crescere e avere successo (per il 77%) in alcuni settori e carriere.

Le donne non sono ancora adeguatamente rappresentate nel settore tech. La nostra ricerca ci sta dicendo dove ancora resistono gli ostacoli più grandi, ma anche dove possiamo trovare opportunità per abbatterli e cambiare le cose” dichiara Gillian Tans, CEO di Booking.com.L’ottimismo e l’ambizione che vediamo motivare le donne di tutto il mondo nel campo tecnologico è di incredibile ispirazione, soprattutto per le generazioni più giovani, che riconoscono come le potenzialità di una carriera nel tech possano rispondere alle loro più alte aspirazioni.”

Ma per dare alle donne reali opportunità di successo nel settore, dobbiamo fare di più: devono esserci più donne in posizioni di rilievo come punti di riferimento e ispirazione, occorre eliminare il pregiudizio di genere già fin dalle prime fasi del processo di recruitment e investire in iniziative che mostrino come il settore sia aperto e di grande attrattiva, sia per chi muove i primi passi nel mondo del lavoro che per le posizioni di senior leadership” conclude Gillian Tans.

Il settore tecnologico attira sempre più le giovani donne e offre grandi opportunità di cambiamento

La ricerca di Booking.com conferma come il tech attiri soprattutto le nuove generazioni e allo stesso tempo sottolinea dove sia possibile concentrare gli sforzi per ridurre la disparità di genere. In tutto il mondo, le studentesse degli istituti di istruzione superiore (il 43%) e delle università (il 40%) ritengono che una carriera nel tech possa dare loro la libertà di essere creative (contro il 33% della media mondiale). Le studentesse delle scuole superiori, in particolare, sono attirate dalle offerte di lavoro nel settore perché le vedono come una buona occasione per avviare una carriera di successo fin da subito (il 29% contro il 20% registrato tra i professionisti già avviati) e per seguire le proprie aspirazioni (il 30% contro il 22% dei professionisti). Soprattutto, l’88% delle studentesse liceali e l’85% delle universitarie vogliono un lavoro che le ispiri in maniera costante.

Nonostante il settore tecnologico sia oggi sempre più attento e sensibile a queste problematiche, è compito delle aziende sfruttare appieno l’occasione di rendersi visibili alle donne, assicurandosi di rispettare le loro ambizioni e desideri lavorativi e di eliminare tutti quegli ostacoli che potrebbero scoraggiarle anche solo dal tentare una carriera nel tech.

Il settore tecnologico ha un incredibile potenziale per rispondere alle aspirazioni delle donne e offrire il tanto agognato lavoro dei sogni” spiega Tans. “Attirare sempre più donne nel tech è un impegno che coinvolge vari ambiti e richiede cambiamenti per quanto riguarda l’educazione, la società, le responsabilità delle aziende e le iniziative dei governi. Se vogliamo che il settore tecnologico diventi sempre più equo e aperto, dobbiamo lavorare fin da subito a partire dall’educazione e dalla percezione che le giovani donne hanno dello studio di alcune materie e delle conseguenti opportunità di carriere in ambito scientifico”.

Per accorciare le distanze e la disparità di genere occorre lavorare fin da subito, nell’educazione e in famiglia

Secondo la ricerca, nel momento in cui bisogna scegliere una carriera, le conoscenze e le abilità apprese in giovane età hanno una grande influenza sulle decisioni future. In generale, per il 79% la scuola ha avuto un grande impatto sulle scelte lavorative future, soprattutto per quanto riguarda le materie studiate (per il 77%). In India e in Cina, in particolare, le donne spesso tendono a seguire le carriere dei genitori (rispettivamente nel 64% e nel 52% dei casi, contro il 40% della media globale). Inoltre, nel momento in cui devono reperire informazioni su possibili opportunità di carriere, le donne in Cina e in India si rivolgono spesso alle organizzazioni e associazioni di cui fanno già parte (ad es. “Girls Who Code”), rispettivamente per il 36% e il 27%, su una media globale del 20%. Questi risultati possono in parte aiutarci a capire come mai le percentuali di giovani donne che studiano materie scientifiche in questi Paesi sia più alta rispetto all’Occidente[1] e come intervenire fin da subito possa portare a grandi cambiamenti nel futuro della forza lavoro e della parità di genere.

 

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