La guarigione delle piaghe: un miracolo della sanità elettronica?

Nelle principali religioni il Santo, il Profeta, se vuole fare qualcosa che stupisca le folle guarisce una piaga. Nel lessico corrente per dire di qualcuno che è un flagello, un disastro, si dice “sei una piaga” e quando Dio volle punire gli egiziani mandò loro le piaghe d’Egitto, qualcosa di fastidioso, doloroso, insopportabile, continuo. Questa è una piaga.

Sono un angiologo e ci occupiamo delle “ulcere vascolari”, in effetti “piaga” non è un concetto clinico. Possono essere classificate, secondo la causa, lesioni da pressione (i cosiddetti decubiti), piede diabetico ecc., ma certamente il concetto di piaga è meglio di tutti rappresentato dalla denominazione di Lesione Cutanea Cronica, LCC, una ferita che non tende spontaneamente a guarire se lasciata a se stessa.

Una LCC è, parafrasando una vecchia pubblicità, un “buco con il paziente attorno”. In effetti ogni ferita tende spontaneamente alla guarigione a meno che ci siano malattie concomitanti come, ad esempio, il diabete, o problemi circolatori, malnutrizione, obesità, condizioni sociosanitarie, stili di vita, farmaci, malattie pregresse eccetera ed è difficilissimo per il singolo medico o l’infermiere incaricato delle medicazioni, far fronte a tutti questi problemi. Soprattutto se si tratta di pazienti anziani, spesso “al margine” del mondo attivo, che devono essere portati da specialisti e hanno bisogno di continui controlli domiciliari. Ci sono, poi, tutte le difficoltà legate alle strategie di medicazione con prodotti anche costosissimi che, se ben utilizzati, possono aiutare nelle chiusura della LCC , ma sono solo alla portata dei grandi centri ospedalieri e, se mal utilizzati, sono sprecati.

La medicina digitale guarisce le piaghe: il Regno Unito

La maggiore società scientifica italiana di clinici che si occupano del problema (riunisce dermatologi, angiologi, chirurghi plastici, chirurghi generali e vascolari, diabetologi, solo per citarne alcuni) si chiama AIUC. Io coordino il gruppo della Telemedicina dell’AIUC e stiamo cercando di portare in porto un progetto che metta a disposizione dei cittadini i risultati degli studi di tutto il mondo e legato alla medicina digitale.

Nel 2017 alla camera dei Lord nel Regno Unito si è tenuto un dibattito sul tema di cui questa è una parte della sintesi ufficiale:

Il 22 novembre 2017 alle 19:07, il dibattito orale si è svolto sul pavimento della Camera dei Lord nel Palazzo di Westminster. “Ogni anno vengono trattati per ferite 2 milioni di pazienti con un costo di oltre 5 miliardi di sterline. La maggior parte di questa cifra va a pagare i costi dell’assistenza infermieristica piuttosto che i prodotti, come le bende. La risposta del NHS è molto variabile. La guarigione dura troppo a lungo, la diagnosi non è abbastanza buona e l’inadeguata messa in servizio dei servizi da parte di gruppi di committenza clinica aggrava il problema, con il personale sottodimensionato e la mancanza di medicazioni e bende adeguate. C’è stato anche un calo molto preoccupante del numero di infermieri distrettuali, il cui ruolo nell’assicurare cure ferite sicure ed efficaci nella comunità è fondamentale. (…)”.

Recentemente il Governo inglese ha annunciato i progetti vincitori del contest sulla Digital Health, che riceveranno collettivamente oltre 17 milioni di sterline e che potrebbero rivoluzionare l’assistenza sanitaria in tutto il Regno Unito. Uno di questi fornirà un programma utilizzando un’app per smartphone per supportare operatori sanitari e pazienti per monitorare e migliorare il trattamento delle ferite complesse a lungo termine. E questo è considerato un asset strategico per il sistema sanitario inglese.

E in Italia?

In Italia con la mia struttura abbiamo seguito in telemedicina da Roma in tutta Italia centrale 257 pazienti per circa 400 lesioni vascolari degli arti inferiori e 243 pazienti in ambulatorio. I risultati parlano da soli:

  • percentuale globale di guarigione delle lesioni del 91% (75% con il percorso tradizionale)
  • assenza di ricovero ospedaliero (solo per la chirurgia ricostruttiva, ove necessario, con il percorso tradizionale 4%)
  • riduzione del 38% dei costi globali rispetto al percorso tradizionale
  • miglioramento del 70% della qualità della vita, 30% rispetto al percorso tradizionale.

Questi risultati sono legati proprio al flusso digitale delle informazioni, che consente maggiore accesso, semplicità di medicazione, condivisione delle informazioni quando servono e deve servono.

E negli ospedali digitali?

Nel Queensland i dati analizzati da cinque degli ospedali che hanno già implementato i sistemi digitali in tutti i processi ospedalieri hanno mostrato una riduzione dell’88% delle lesioni da pressione e una riduzione del 37% delle infezioni acquisite in ospedale; il solo fatto di rendere gli ospedali digitali ha quasi cancellato la presenza di LCC da pressione (i “decubiti”).

Frost & Sullivan hanno pubblicato nel 2017 un white paper sul tema “Technology as a Competitive Edge for Post-Acute Providers: Contact-free Continuous Monitoring Allows Alternate Care Facilities to Raise their Standard of Care While Improving their Financial Performance”, analizzando come una tecnologia telemedica di semplicissimo uso, un dispositivo posizionato sotto al letto di un paziente fragile, potesse migliorare gli standard della cura ed al contempo migliorare i risultati economici dei luoghi di cura del post-acuzie.

Il dispositivo monitora la frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria, la presenza nel letto e i movimenti del paziente (anche quando necessari per la prevenzione delle lesioni da pressione) generando allarmi per parametri preimpostati o per apnee, tachicardie, bradicardie. Nel commento allo studio si mette in evidenza che “(…) sono i pazienti che sviluppano importanti ulcere da pressione quelli a più alto rischio di riammissione in ospedale. Uno studio separato ha dimostrato la capacità di questi dispositivi di ridurre le ulcere da pressione del 64%. Questi sistemi sono in grado di fornire ai medici ed agli infermieri promemoria, inviati agli smartphone, combinati con protocolli personalizzati di rotazione del paziente nel letto. Inoltre, i sensori del letto sono in grado di rilevare il movimento del paziente con basso grado di movimento nel letto, segnalandolo in modo proattivo ai medici ed agli infermieri per scongiurare la potenziale formazione di ulcere da pressione

Negli Stati Uniti woundtech si presenta come il principale fornitore nazionale di servizi degli Stati Uniti di gestione delle ferite. “Poiché Woundtech offre servizi di cura delle ferite erogati da esperti ovunque risieda il paziente, risparmiamo tempo ed eliminiamo il costo di compartecipazione alle spese da parte del paziente e le spese di trasporto. Utilizzando una piattaforma basata sulla telemedicina in cui i medici vicini al paziente collaborano con infermieri esperti sulle le ferite in un call center, Woundtech fornisce una cura completa delle ferite al piano sanitario e ai pazienti dei gruppi di medici che risiedono in case private, infermieri specializzati e strutture assistenziali, utilizzando i più avanzati prodotti per la cura delle ferite.

Miracolo della sanità digitale?

In sintesi la risposta al titolo è sì: la Sanità Elettronica sulle LCC fa miracoli; i medici, gli infermieri, i pazienti, gli analisti, i manager sanitari, l’industria sono tutti d’accordo. Dove sono, allora, i servizi di telemedicina per le LCC in Italia? Assessori regionali alla sanità dove siete? C’è qualcuno? Noi siamo pronti…

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Ha iniziato come ricercatore CNR, Telemedicine e Malattie Vascolari, ricerche scientifiche e tecnologiche in ambienti estremi, dall' Antartide, dalla base dell'Everest, sotto il mare. Dal 1990 angiologo del san Camillo di Roma, dal 2008 al 2015 direttore dell'Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Telemedicina. Dal 2006 direttore medico del Centro Internazionale Radio Medico, CIRM, uno de piu' antichi (dal 1936 , quando si chiamava radiomedicina) ed importanti centri di Telemedicina al mondo, Telemedicine Maritime Assistance Service (TMAS) nazionale italiano. Co-fondatore e past vice-president della Società Italiana di Telemedicina, SIT. Dal 2014 co-fondatore e presidente dell'Osservatorio Nazionale della Sanità Elettronica e Telemedicina, ONSET, nominato dal'on Ministro Lorenzin coordinatore della commissione paritetica della conferenza stato-regioni per la governance dell'attuazione delle linee di indirizzo nazionali per la telemedicina, di cui sono stato uno dei principali estensori. E' coautore delle Linee di Indirizzo Nazionali sulla Telemedicina

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