“Oltre i silos”. Con queste parole si potrebbe sintetizzare uno degli impatti più importanti, anche di natura culturale, portato dagli Ecosistemi Digitali.
Per Ecosistema Digitale si intende un insieme di attori che collaborano, grazie alle tecnologie digitali, in accordo al principio della coopetition: i partecipanti seguono regole comuni di collaborazione nella condivisione selettiva dei propri asset digitali, in accordo alle proprie finalità di business specifiche nella realizzazione e offerta di servizi per i propri clienti.
Se si pensa ad esempio al caso di E015, l’Ecosistema ha permesso la condivisione delle informazioni fra enti e aziende di settori distinti: dati real-time sui trasporti inseriti all’interno delle app ufficiali di fiere o università, oppure informazioni sui palinsesti eventi stampate direttamente sugli scontrini fiscali di negozi e ristoranti.
Alla base dell’approccio di Cefriel nella realizzazione di Ecosistemi Digitali c’è proprio il principio Unlocking Additional Business Value: le banche dati non sono più rivolte a servire soltanto un unico processo, ma diventano preziosi ingredienti di valore per nuovi scenari. Un modello economico sempre più fluido, che permette di arricchire i diversi settori.
Ecosistemi verticali
Allo stesso tempo, però, i diversi business necessitano azioni di governance specifica per indirizzarne i bisogni e rispettare i vincoli di settore. Diventa quindi auspicabile prevedere la nascita di Ecosistemi “Verticali”, la cui governance puntuale possa effettuare azioni di standardizzazione all’interno di un settore, oltre a guidare la digitalizzazione ed efficientamento dei processi di business e delle specifiche filiere. Secondo tale prospettiva, è possibile prevedere più Ecosistemi Verticali per i diversi business; tali ecosistemi però non devono ricadere nella logica tradizionale dei silos: è fondamentale, ovvero, che non si perda la “circolarità” della condivisione degli asset digitali fra più settori, come avviene all’interno di un Ecosistema generale abilitante come E015. In altre parole, tale visione comporta la coesistenza fra due tipologie di ecosistemi: un solo Ecosistema generale abilitante, che definisca lo spazio e il linguaggio comune di collaborazione fra più settori, sulla base del quale si innestano poi i diversi Ecosistemi Verticali, aventi declinazioni molto vicine alle specifiche esigenze di business.
La sfida principale di questa visione innovativa è la necessità di definire un framework di raccordo fra le governance di diversi Ecosistemi Verticali e del relativo Ecosistema generale abilitante. In tal senso si può pensare a un modello a “vasi comunicanti”: alla base vi è un Ecosistema generale abilitante, che permette in modo fluido e governato la condivisione fra settori distinti. Ogni settore verticale presenta al contempo una propria governance specifica rappresentata da un Ecosistema Verticale, che permette la definizione di standard di dominio e il coordinamento nella condivisione fra più attori afferenti a una stessa filiera o processo di business; gli asset sbloccati in accordo a tale governance verticale alimentano però il sottostante Ecosistema generale e, di conseguenza, risultano disponibili anche per business differenti. Compito della governance dell’Ecosistema generale sottostante è anche quello di farsi da tramite nella condivisione di opportunità ed esigenze fra gli organi di governo di differenti Ecosistemi Verticali distinti, mettendo in luce in tal senso le opportunità di arricchimento reciproco fra settori.
Ecosistemi a vasi comunicanti
Difficile a priori definire come si potrebbe realizzare nel dettaglio questa ipotesi degli Ecosistemi Verticali “a vasi comunicanti”, ma vi sono già importanti segnali preliminari che fanno intuire il potenziale di questo approccio.
Ad esempio, l’Ecosistema Digitale del Turismo di Regione Lombardia è un Ecosistema Digitale avente il ruolo di raccogliere in modo collaborativo, armonizzare e promuovere l’offerta turistica del territorio; tale Ecosistema, anche attraverso la leva dei bandi, coordina i territori nella condivisione delle informazioni sugli eventi all’interno dell’Ecosistema E015 e riespone all’interno dello stesso E015 le informazioni armonizzate relative a un palinsesto eventi integrato, abilitando il riuso delle informazioni turistiche in altri settori e realizzando quindi lo scambio di flussi tra l’ecosistema generale e l’ecosistema verticale.
Un altro esempio è l’Accordo Aria per il Bacino Padano, dove, grazie a un coordinamento a Ecosistema fra le regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, vengono programmate le misure temporanee di contrasto all’inquinamento atmosferico (ad esempio le limitazioni e i blocchi della circolazione). Tali informazioni sono poi ricondivise all’interno dell’Ecosistema E015 per abilitare la fruizione di tale informazione all’interno di diverse applicazioni (ad esempio di infomobilità). Altro esempio di Ecosistema Verticale con scopo molto specifico che attinge e restituisce flussi informativi dall’Ecosistema generale su cui si innesta.
Se il tempo confermerà questa vision, importanti rivoluzioni attendono i diversi settori di business: nuove figure professionali saranno ruoli chiave per il governo dei diversi Ecosistemi Verticali, e diventeranno sempre più valori fondamentali il dialogo e la cooperazione fra i diversi attori dello scenario economico.
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