Truffe on line: dettagli e consigli per conoscere e scongiurare la frode del momento

Quando si parla di truffe on line si tende subito a immaginare l’acquirente nel ruolo di vittima, truffata dal venditore, che riscuote il pagamento senza mai consegnare quanto promesso. Negli ultimi mesi, invece, si sono riscontrati diversi casi riferiti a una particolare tipologia di raggiro che vede come malcapitati protagonisti i venditori.

Come funziona questa truffa?

Una persona mette in vendita un oggetto di cui vuole disfarsi su un sito di annunci di compra-vendita.

Il truffatore lo contatta dicendo di essere interessato e di voler effettuare il pagamento tramite ATM bancario o postale, proponendo un bonifico/ricarica/vaglia direttamente sulla carta di debito/conto corrente.

Il venditore non ha mai usato questa modalità di pagamento ed è perplesso ma si fa convincere dal compratore truffatore a farsi guidare al telefono durante tutta la procedura.

Il venditore accetta, fiducioso dell’aiuto promesso e si reca a uno sportello ATM munito della sua carta di debito/credito.

La procedura è completa e, nonostante gli avvisi comparsi sullo schermo durante l’esecuzione dell’operazione, il venditore è convinto di ricevere il denaro. Presto si accorgerà che piuttosto che ricevere denaro ha ricaricato una carta di pagamento prepagata il cui numero corrisponde a quello dettato dal truffatore che lo ha descritto furbescamente come numero del suo vaglia online.

Come difendersi?

1. Leggere e informarsi prima di operare

La modalità di pagamento suggerita dai truffatori potrebbe essere “smascherata” attraverso una telefonata alla propria banca o, a volte, anche con una semplice ricerca su Internet. Nel momento in cui qualcuno propone nuove modalità di pagamento è necessario informarsi piuttosto che affidarsi proprio alla persona che le suggerisce.

2. Mai comunicare codici al telefono o via email

Nessuna banca o sportello postale chiederà a un utente di comunicare PIN, password o altri codici riferiti alle carte di credito via email o al telefono. Diffidare sempre da chi li chiede ed evitare di farlo mette al riparo da spiacevoli sorprese.

3. Mai inviare documenti via email o WhatsApp a persone sconosciute

In questa nuova tipologia di truffa, il finto compratore chiedeva di inviare copia di un documento personale, come carta d’identità o codice fiscale, facendo altrettanto ma con uno finto o acquisito in truffe precedenti. L’azione era finalizzata a rafforzare la “serietà” dell’acquirente e la sua volontà di concludere l’affare. In realtà questa operazione era necessaria per avere a disposizione un documento tramite il quale attivare nuove SIM e continuare a truffare altre persone. Più volte gli organi di polizia hanno ricordato quanto sia pericoloso, e pertanto da evitare, l’invio di copie di documenti personali on line.

Anche nelle nuove modalità di truffa on line, in sintesi, una sana e corretta diffidenza che porta a informarsi prima di fidarsi e, di conseguenza, a essere consapevoli di ciò che si sta facendo salva da spiacevoli situazioni.

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