Coronavirus e smart working: come garantire la sicurezza?

Lo smart working è una risorsa importante per le aziende: se ne parla da anni, anche in maniera impropria a volte, ma i recenti fatti legati alla necessità di contenimento dei contagi da Coronavirus hanno reso necessario accelerare i tempi, facendo di necessità virtù.

“Occorre però precisare che il telelavoro a volte non è smart working: se il primo obbliga il lavoratore a legarsi a un luogo fisico unico, lo smart worker può lavorare da ogni luogo, sia esso il proprio soggiorno, un parco o un pub – dice Alberto Zannol, CEO di Mobisec, azienda trevigiana che dal 2015 lavora per portare le metodologie classiche di cyber security in ambito mobile-. Questo aumenta in maniera sensibile i rischi alle properties ed agli asset aziendali”.
Come difendere allora i dati delle aziende quando si lavora da casa? A seguire alcuni consigli e raccomandazioni cui attenersi secondo Zannol.

1. DEVICE – Usa solo il computer aziendale per fare smart working. Se la tua azienda non te ne fornisce uno, usa il tuo personale e crea un’utenza apposita.  In questo modo si potranno separare files e programmi che usiamo personalmente da quelli utilizzati per il lavoro. Ciò permette di continuare ad utilizzare in libertà il nostro “utente privato”, e di limitare l’utente che lavora con risorse aziendali solamente alle attività strettamente necessarie per il lavoro stesso.

2. ANTIVIRUS – Tutti i device devono ora essere completamente indipendenti in fatto di sicurezza vista la maggiore esposizione ai rischi della rete. Un buon antivirus è il primo passo per assicurarsi che un device infetto non colpisca anche la rete aziendale.

3. CONTENTS – L’azienda deve essere predisposta allo smart working attraverso l’adozione di servizi in cloud accreditati (Google, Microsoft SharePoint, …), in alternativa i contenuti aziendali dovrebbero essere accessibili da remoto SOLO tramite connessioni VPN point-to-point configurate per esporre lo stretto necessario. Nessuno vuole una porta aperta sul web senza un controllo sicuro degli accessi.

4. NETWORK – Collégati solo alle reti Wi-Fi che consideri sicure (casa, ufficio personale) ed evita quelle pubbliche (ristoranti, aeroporti, …). Se sei in mobilità, usa il tuo smartphone per fare da hotspot; assicurati inoltre di aver impostato una password.

5. CHANNELS – Usa solo canali aziendali scelti per lo scambio di informazioni (Microsoft Teams, Skype for Business, …). Evita canali non ufficiali (Discord, WhatsApp, …) e non usare utenze private per le informazioni dell’azienda (es: indirizzo mail personale).

6. SHARE – Questo non è propriamente un suggerimento di sicurezza, ma è sicuramente utile. Lavorando da remoto i colleghi non hanno riscontro diretto delle tue attività semplicemente “alzando lo sguardo”, quindi assicurati di segnare a calendario tutti gli impegni e di utilizzare gli strumenti a disposizione per renderli partecipi delle tue attività, ad esempio impostando su “Occupato” lo stato della chat o configurando il cellulare in modo che durante le telefonate risulti su “Do not Disturb”.

 

Copia & Incolla: perché questo titolo? Perché i contenuti di questa categoria sono stati pubblicati SENZA ALCUN INTERVENTO DELLA REDAZIONE. Sono comunicati stampa che abbiamo ritenuto in qualche modo interessanti, ma che NON SONO PASSATI PER ALCUNA ATTIVITÀ REDAZIONALE e per la pubblicazione dei quali Tech Economy 2030 NON RICEVE ALCUN COMPENSO. Qualche giornale li avrebbe pubblicati tra gli articoli senza dire nulla, ma noi riteniamo che non sia corretto, perché fare informazione è un’altra cosa, e li copiamo ed incolliamo (appunto) qui per voi.

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