Privacy: il 69% degli italiani ha tentato di eliminare le informazioni personali da siti o social media

Una nuova ricerca di Kaspersky ha accertato che gli utenti di tutto il mondo desiderano adottare maggiori precauzioni per proteggere e mantenere il controllo della propria privacy. Come emerso dall’ultimo report dell’azienda, Defending digital privacy: taking personal protection to the next level, gli utenti stanno diventando sempre più consapevoli dei siti in cui sono presenti i loro dati personali. Infatti, il 69% degli italiani (82% a livello globale) ha dichiarato di aver cercato di cancellare informazioni private da siti web o social media. Tuttavia il 50% degli utenti italiani non sa come procedere, il 37% se guardiamo ai numeri a livello globale.

I dati raccolti evidenziano che per poter continuare a beneficiare della tecnologia è fondamentale proteggere la privacy dei dati personali e delle interazioni online. Il report presenta i risultati di una recente indagine condotta in 23 paesi ed esamina la posizione degli utenti nei confronti della privacy online e le misure adottate per evitare che le informazioni private finiscano nelle mani sbagliate.

È stato osservato che gli utenti non si preoccupano solo per le proprie informazioni private, ma anche per quelle dei propri cari. Ad esempio, come rivela il report, il 12% degli utenti italiani (24% a livello globale) afferma che i propri dati personali o le informazioni sulla propria famiglia sono diventati di dominio pubblico senza il loro consenso.

Questi eventi spingono gli utenti a esprimere in modo chiaro come e dove conservare i loro dati personali, per impedire che vengano visualizzati o utilizzati da terzi che non ne hanno l’autorizzazione. Un’elevata percentuale di italiani adotta misure aggiuntive durante la navigazione in internet, per nascondere le proprie informazioni ai criminali informatici (43%), ai gestori dei siti web che visita (36%) e ad altri utenti che accedono allo stesso dispositivo (24%). Inoltre, alcuni utenti sono restii a conservare le informazioni personali sui propri dispositivi. Ad esempio, il 15% degli italiani afferma di essere preoccupato anche per i dati personali raccolti dalle app installate sui dispositivi mobili contro il 21% a livello globale.

Gli intervistati hanno la percezione di non avere più il controllo di dove vengono conservati i loro dati e sono consapevoli dei rischi connessi alla condivisione delle informazioni personali. Di conseguenza, non vogliono che vengano utilizzati da terzi a propria insaputa.

“La propria impronta digitale può essere controllata in molti modi. Sapere con chi si condividono i dati personali e capire come possono essere utilizzati è uno di questi. Tutto ciò che viene caricato su internet può rimanere accessibile al pubblico per un lungo periodo di tempo, a meno che non si intraprendano azioni mirate a proteggerlo. Capire come conservare in modo sicuro i dati personali su internet e gestire in modo efficiente l’archivio dei dati è un punto di partenza verso una esperienza online positiva, che migliora la propria reputazione personale e non pregiudica opportunità future”, ha dichiarato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky.

È necessario fornire una guida agli utenti affinché possano tutelare la privacy dei dati in modo efficace. A questo proposito, Patrick Penninckx, Head of Department, Information Society, Council of Europe ha aggiunto: “La “Global Privacy Research” condotta annualmente da Kaspersky offre strumenti utili per comprendere meglio il livello di consapevolezza e la percezione generale che gli utenti di internet hanno sull’esercizio del loro diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali. Convention 108+ promuove un utilizzo maggiore e costruttivo delle valutazioni sull’impatto della protezione dei dati, l’applicazione del principio “privacy by design” e un atteggiamento proattivo nei confronti dei requisiti di sicurezza dei dati”.

Per assicurarsi che le informazioni personali rimangano protette su internet, Kaspersky raccomanda di:

  • Stilare un elenco degli account online per avere una panoramica completa dei servizi e dei siti web che potrebbero conservare le informazioni personali
  • Utilizzare “Privacy Checker” che contribuisce a impostare i profili dei social media come privati, rendendo più difficile per le terze parte reperire informazioni sensibili.

Copia & Incolla: perché questo titolo? Perché i contenuti di questa categoria sono stati pubblicati SENZA ALCUN INTERVENTO DELLA REDAZIONE. Sono comunicati stampa che abbiamo ritenuto in qualche modo interessanti, ma che NON SONO PASSATI PER ALCUNA ATTIVITÀ REDAZIONALE e per la pubblicazione dei quali Tech Economy 2030 NON RICEVE ALCUN COMPENSO. Qualche giornale li avrebbe pubblicati tra gli articoli senza dire nulla, ma noi riteniamo che non sia corretto, perché fare informazione è un’altra cosa, e li copiamo ed incolliamo (appunto) qui per voi.

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