CFMT: il Manager investe nella formazione e diventa “abilitatore del cambiamento”

Abilitatori del cambiamento: questo il nuovo ruolo dei manager che in questo periodo guidano le Aziende in Italia. Lo stato di emergenza ha accelerato quei processi legati allo smart working che la Digital Trasformation aveva iniziato ad innescare, i cambiamenti a cui abbiamo assistito non si limitano unicamente a modificare i processi legati alla parte più operativa del lavoro ma hanno importanti ripercussioni anche sugli aspetti interpersonali. Si modificano i processi ma si modifica anche l’approccio al lavoro.

CFMT, il Centro di Formazione dei Manager del Terziario, fondato 25 anni fa da Confcommercio e Manageritalia che annovera tra i suoi associati circa 24.000 manager di circa 9.000 aziende del terziario italiano, ha accompagnato in questo periodo del tutto straordinario i suoi associati. Le attività formative, infatti, non si sono mai fermate, gli associati hanno investito il loro tempo nella formazione in digital learning:  webinar, aule virtuali, podcast e video, nel primo quadrimestre del 2020 le attività in digital learning in modalità sincrona sono triplicate, con un incremento di partecipazioni 6 volte  maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“I manager si sono trovati nell’occhio del ciclone – commenta il Presidente, Pietro Luigi Giacomon –  tra l’urgenza delle nuove regole da introdurre in azienda e la necessità di preservarne l’efficienza, senza mai cedere alla paura dei fallimenti e continuando a produrre idee per il futuro. Come CFMT abbiamo promosso un’indagine tra i nostri associati, in collaborazione con  Manageritalia e condotta da Astraricerche su 1026 manager del terziario, i cui risultati hanno evidenziato innanzitutto una esaltante lucidità dei manager che sin dalla fase di lockdown ne ha guidato le scelte e le idee. Tutti hanno mostrato profonda attenzione nella lettura del contesto e nella conseguente stesura di piani e soluzioni a breve e medio periodo. L’osservazione di ciò che accade è fondamentale per cogliere quei segnali, anche deboli, intorno a cui elaborare ipotesi e scenari. Ascolto, Empatia e visione strategica queste le competenze che i manager hanno allenato in questo periodo: i manager sono diventati “abilitatori di cambiamento”, si sono fatti promotori di un cambiamento culturale e non solo di processo.”

Cambia il ruolo del manager con lo smart working, non solo business e nuovi modi di fare business, ridefinizione dei bilanci e nuove pianificazioni per gli investimenti futuri, ma un’attenzione sempre maggiore è stata posta sulla gestione del collaboratori. Si ridisegnano i rapporti interpersonali mediati da uno schermo, si mettono in campo nuove competenze relazionali per sedare le paure e infondere. Si scoprono nuove competenze che devono essere allenate, competenze trasversali che supporteranno i dirigenti nelle sfide del prossimo futuro.

“L’interazione diretta, che i manager hanno comunque mantenuto nel contatto one-to-one con i propri collaboratori nel 73% dei casi anche durante il periodo di lockdown, sebbene attraverso strumenti di comunicazione a distanza, rimane una necessità organizzativa imprescindibile – aggiunge il Direttore di CFMT, Nicola Spagnuolo. Tuttavia sarà necessario implementare capacità e competenze che individuino nuove modalità di interazione, creative e altrettanto efficaci, adottando modelli organizzativi coerenti con una nuova visione dei rapporti interni alle aziende. Il probabile incremento dello smart working porterà con sé sicuramente un nuovo approccio alla gestione del tempo nel rapporto tra vita privata e professionale, migliorandone l’equilibrio nel medio-lungo periodo, quando cioè sarà terminata la fase di utilizzo imposto del lavoro a distanza e quando questo si affermerà in modo stabile nella vita professionale di tutti noi e troverà una più netta e coerente definizione normativa e sindacale”.

 

Copia & Incolla: perché questo titolo? Perché i contenuti di questa categoria sono stati pubblicati SENZA ALCUN INTERVENTO DELLA REDAZIONE. Sono comunicati stampa che abbiamo ritenuto in qualche modo interessanti, ma che NON SONO PASSATI PER ALCUNA ATTIVITÀ REDAZIONALE e per la pubblicazione dei quali Tech Economy 2030 NON RICEVE ALCUN COMPENSO. Qualche giornale li avrebbe pubblicati tra gli articoli senza dire nulla, ma noi riteniamo che non sia corretto, perché fare informazione è un’altra cosa, e li copiamo ed incolliamo (appunto) qui per voi.

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