C’era una volta il campanaccio… Questo potrebbe essere l’incipit di un racconto che descrive la realtà al tempo in cui il mandriano rintracciava gli animali al pascolo grazie al suono della campana che la vacca portava attaccata al collo. E invece questa è, purtroppo o per fortuna, ancora la realtà di molte aziende zootecniche che allevano gli animali al pascolo su superfici che, sia per mancanza di manodopera sia per la presenza di ampie aree boschive, rendono il monitoraggio degli animali estremamente difficile.
Questa realtà potrà però presto cambiare grazie a tecnologie innovative che, se opportunamente applicate, potranno portare notevoli vantaggi agli allevatori. Una tra le più promettenti innovazioni è il cosiddetto Virtual Fencing o “Pascolo Virtuale” che, con buona pace dei nostalgici, sostituirà un giorno il campanaccio con un moderno e innovativo collare. Ne abbiamo parlato con Carolina Pugliese, Professore associato di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) presso l’Università degli Sudi di Firenze, che assieme alla dottoressa Camilla Dibari, responsabile scientifico del progetto, ha sviluppato un sistema molto interessante di monitorare a distanza gli animali al pascolo chiamato VISTOCK.
Professoressa Pugliese, da cosa è nata l’esigenza di sviluppare un progetto come VISTOCK, e di cosa si tratta?
Ad oggi questa tecnica non viene utilizzata nella realtà zootecnica italiana a causa, almeno in parte, della mancanza di indicazioni oggettive circa la sua validità in realtà operative molto lontane da quelle in cui l’uso dei collari e del “Virtual Fencing”. Questa è infatti una pratica ormai consolidata in Paesi come Australia, America Latina, Stati Uniti, ma non in Italia. Per colmare questo gap tecnologico è in corso il progetto VISTOCK, portato avanti da un’equipe di docenti e ricercatori dell’Università di Firenze e finanziato dalla Regione Toscana (GAL-START, Misura 16.2). Per la prima volta in Europa, grazie a questo progetto, viene sperimentato l’uso di radio collari in vacche al pascolo, con il duplice scopo di monitorare gli animali e, allo stesso tempo, confinarli all’interno di un recinto virtuale. Gli obiettivi che il progetto intende raggiungere sono prevalentemente il monitoraggio in tempo reale degli animali e, contemporaneamente, la delimitazione dello spazio di pascolo con confini virtuali.
In cosa consiste di preciso il progetto VISTOCK?
Su 40 vacche di razza Limousine di due allevamenti dell’Alto e del Basso Mugello (Az. Agricola Agricomes e Az. Agricola Borgioli) è stato applicato un collare dotato di un dispositivo GPS che, istallando una semplice App sullo Smartphone, permette di monitorare da remoto la posizione dell’animale e, quindi, di localizzarlo. Ma c’è di più: il dispositivo consente anche di tracciare i confini virtuali del pascolo disegnando sullo schermo dello Smartphone il perimetro dell’area del pascolo stesso. Il contenimento degli animali all’interno della superficie è garantito da due effetti dissuasivi che agiscono in successione.
A tre metri dal confine l’animale percepisce un suono, caratterizzato da una tonalità che cresce all’avvicinarsi dello stesso alla delimitazione virtuale. Se l’effetto sonoro non dissuade l’animale dall’avvicinarsi troppo al confine, il sistema invia un leggera scossa elettrica che induce la vacca a fare marcia indietro. Nella pratica, la “memoria” di questa successione di stimoli fa sì che l’animale al solo rumore del suono, torni indietro e non oltrepassi il confine.
Per valutare l’effetto di questo sistema, lo studio è affiancato da rilevazione sul benessere animale per avere conferma (in parte già avuta dai produttori dei collari), che l’azione della dissuasione elettrica arreca solo un lieve disturbo all’animale, sufficiente però a non fargli “varcare quella soglia…”.
Fin qui la parte zootecnica. La parte agronomica di VISTOCK cosa prevede, invece?
A livello agronomico, VISTOCK prevede la valutazione, quanti-qualitativa, della massa foraggera tramite una combinazione di tecnologie che prevedono: l’uso del drone associato a camere multispettrali, analisi NIR, analisi da satellite e analisi chimico-fisiche da mettere in relazione con le precedenti. La possibilità di una valutazione in tempo reale della qualità del pascolo permetterà di adeguare il carico animale alle risorse disponibili e, grazie alla recinzione virtuale, di effettuare la rapida turnazione delle superfici con conseguente sfruttamento razionale delle risorse.
Obiettivo ambizioso del progetto è quindi quello di aumentare la sostenibilità ambientale del sistema estensivo attraverso l’uso efficiente delle risorse foraggere e il miglioramento delle performance animali. È risaputo infatti che l’impatto ambientale di questi sistemi è, in termini di CO2 equivalente per unità di prodotto, maggiore rispetto a sistemi più intensivi proprio a causa della ridotta efficienza dei sistemi pascolivi.
Insomma, VISTOCK potrà apportare un contributo importante alla gestione dei pascoli e all’allevamento estensivo in generale, traghettando il settore verso la zootecnia 4.0.
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