Smart Farming in Italia: per il 65% degli agricoltori intervistati le soluzioni digitali sono importanti per aumentare la sostenibilità e la produttività dell’azienda

Image Line, azienda Hi-Tech italiana specializzata nelle soluzioni digitali per l’agricoltura, presenta i risultati dell’indagine, condotta in collaborazione con il Prof. Luca Camanzi, il Dott. Carlo Giua del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università degli Studi di Bologna, e la Prof. Valentina Materia dell’Università di Wageningen (Olanda). Lo studio ha visto il coinvolgimento di circa 1.000 agricoltori italiani chiamati a esprimersi sul ruolo del digitale in campo, su come è cambiato il lavoro di filiera in base alla propria esperienza e le proiezioni per il futuro sempre nell’ottica di smart farming.

Come si presenta dunque la situazione in Italia? Secondo i risultati dell’indagine il 51,17% degli intervistati afferma di aver usato o di utilizzare soluzioni di smart farming. Tra gli adottanti, gli strumenti più utilizzati risultano essere: i sistemi gestionali (73,9%). I moderni software offrono diverse funzionalità come registrare trattamenti, raccolte e prodotti, monitorare le previsioni e lo storico meteo, ma consentono anche di registrare attività amministrative, come la gestione dei costi o la registrazione dei prezzi, la contabilità, la gestione del magazzino e della tracciabilità. Queste tecnologie rappresentano in molti casi uno strumento versatile e facile da utilizzare e sono quindi già note e adottate da molte aziende agricole. Oltre il 65% degli intervistati, infatti, ha affermato di avere le conoscenze per poter utilizzare gli strumenti di smart farming e che interagire con le nuove tecnologie risulta essere chiaro e comprensibile. Questi gestionali, oltre a generare una vera e propria carta d’identità del prodotto e permettere di organizzare in maniera più efficace la gestione interna dell’azienda, consentono anche di gestire i rapporti con clienti e fornitori.

Al secondo posto, tra gli strumenti digitali più utilizzati dagli agricoltori partecipanti all’indagine, ci sono i sistemi geolocalizzati/GPS connessi ad attrezzature agricole (43,3 %) seguiti dai sistemi di sensoristica per registrazione e monitoraggio di dati sito-specifici (32,4%). Grazie al semplice posizionamento di sensori specifici e senza bisogno di realizzare particolari infrastrutture, soprattutto in zone non servite e difficilmente raggiungibili, il gestore dell’azienda agricola si assicura un efficace strumento per il monitoraggio dei consumi, la conservazione delle risorse idriche e il monitoraggio ambientale.

Attraverso l’esperienza diretta sul campo, gli agricoltori stanno sperimentando tutto il potenziale e i vantaggi dello smart farming – afferma Ivano Valmori, Ceo di Image Line – e questo li proietta verso un futuro in cui la tecnologia è fondamentale in un’ottica di gestione e ottimizzazione delle risorse aziendali, ma anche come risposta alla richiesta del mercato di alzare gli standard di sostenibilità sia di produzione, sia ambientali. I risultati della ricerca sottolineano quella che è già stata definita la terza rivoluzione verde, ovvero quel processo di trasformazione che sta cambiando il volto delle aziende – trasformandole sempre più in fabbriche smart e sostenibili – e il volto dell’agricoltura italiana con un Made in Italy sempre più competitivo nel mondo”.

L’agricoltore moderno considera le soluzioni di smart farming utili per il lavoro giornaliero nell’ottica della produttività (68,6%), e ha deciso di scegliere queste soluzioni perché migliorano la raccolta e l’elaborazione delle informazioni per decisioni sulla gestione dell’azienda (53,8%), perché aiutano a ridurre i costi di produzione (48,4%), e perché aiutano a ridurre l’impatto ambientale dell’attività aziendale (44,6%).

Il tema della sostenibilità è molto sentito nel settore, soprattutto se ci si riferisce alle giovani generazioni di agricoltori sempre più digital e sempre più attenti, per i quali il rispetto dell’ambiente rappresenta uno dei principali requisiti nella scelta di una azienda. “In questo senso abbiamo notato che la community di Image Line, da cui è stato estratto il campione per la ricerca, risulta composta da agricoltori più giovani ed istruiti rispetto alla media nazionale, a capo di aziende più grandi e strutturate.” –  commenta Carlo Giua, co-autore dell’indagine.

Ciò detto, i risultati mettono in evidenza come la ricerca di efficienza e produttività ricoprano i primi posti tra le aspettative relative alle tecnologie di Smart Farming.

Da diverse elaborazioni e fonti, si osserva che la diffusione di queste tecnologie è una realtà in forte crescita. Dal nostro studio si capisce che, in media, aziende più grandi, specializzate e integrate lungo la filiera hanno maggiori probabilità di dotarsi di queste tecnologie. Da una parte ciò può generare grandi opportunità per una digitalizzazione del resto della filiera. Dall’altra parte, in assenza di politiche per un’equa transizione digitale, i soggetti e le aziende che non rientrano tra queste potrebbero rimanere indietro – prosegue Giua. In questo senso c’è bisogno di risorse ma anche di soggetti che promuovano un’equa diffusione di queste tecnologie.

L’indagine condotta dall’Università degli Studi di Bologna in collaborazione con Image Line, ci mostra dunque l’identikit di un agricoltore che – nonostante alcune barriere – crede sempre di più nei vantaggi dell’agricoltura 4.0 e che proprio per questo ha già intrapreso un percorso di digitalizzazione o se non lo ha ancora fatto, di voler iniziare a breve (65,7%).

 

 

Copia & Incolla: perché questo titolo? Perché i contenuti di questa categoria sono stati pubblicati SENZA ALCUN INTERVENTO DELLA REDAZIONE. Sono comunicati stampa che abbiamo ritenuto in qualche modo interessanti, ma che NON SONO PASSATI PER ALCUNA ATTIVITÀ REDAZIONALE e per la pubblicazione dei quali Tech Economy 2030 NON RICEVE ALCUN COMPENSO. Qualche giornale li avrebbe pubblicati tra gli articoli senza dire nulla, ma noi riteniamo che non sia corretto, perché fare informazione è un’altra cosa, e li copiamo ed incolliamo (appunto) qui per voi.

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