Far comprendere che la Trasformazione Digitale non sia soltanto in grado di abilitare efficienza, ma anche di consentire il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità in ogni declinazione di questo concetto, è la sfida da affrontare nel presente per raggiungere un domani migliore. Ciò richiede, per gli attori impegnati nel campo della Sostenibilità Digitale, di lavorare in sinergia alla realizzazione di una forte operazione culturale, finalizzata a diffondere questi princìpi. Ed è questo l’obiettivo della Fondazione per la Sostenibilità Digitale e del suo network, recentemente arricchito da un nuovo ingresso: quello di Engineering, la Digital Transformation Company attiva a supporto delle aziende e delle organizzazioni nell’evolvere continuamente il modo in cui lavorano e operano, sfruttando le opportunità offerte da tecnologie digitali avanzate e soluzioni proprietarie.
A raccontare l’importanza della Sostenibilità Digitale per il futuro del Paese, e come questa venga declinata nelle attività dell’azienda, è Maximo Ibarra, CEO di Engineering: classe 1968, inizia la sua carriera in TIM nel 1994, per poi arrivare, nel 2004, a ricoprire il ruolo di Direttore Marketing nel settore della telefonia mobile di Wind, di cui diventa Amministratore Delegato e Direttore Generale nel 2012. Nel 2016 diventa CEO di Wind TRE, per poi proseguire la sua carriera come Amministratore Delegato prima di KPN e poi di Sky Italia, dove rimane in carica fino al giugno del 2021. Il primo ottobre dello stesso anno, diventa infine il nuovo CEO di Engineering.
La Trasformazione Digitale: un investimento per il futuro
“Stiamo vivendo anni di forti cambiamenti. Prima la pandemia e poi le tensioni geopolitiche, tra le cause di una crisi energetica internazionale, sono stati uno stress test che ha costretto le aziende di ogni settore a rivedere le priorità”, ha spiegato il CEO di Engineering. “Chi fa impresa ha infatti capito che non può più essere una realtà slegata dal contesto esterno, e che gli obiettivi economici e di business devono integrarsi con un’attenzione crescente al territorio e alle persone. Siamo parte di una comunità e interagiamo con essa. Tutto questo si sta traducendo in una visione della sostenibilità intesa come un insieme di progetti che devono portare in equilibrio tutto il nostro ecosistema sociale”.
Insomma, sostenibilità e obiettivi di business devono andare di pari passo, e complici le difficoltà degli ultimi anni sembra ormai essere chiaro alle aziende. Ed è nel favorire questa integrazione, che sempre più dovrà consolidarsi negli anni a venire, che la tecnologia gioca un ruolo di fondamentale importanza: e questo, come spiegato da Maximo Ibarra, rappresenta un punto fermo della visione di Engineering già da tempo. “Da oltre quarant’anni Engineering accompagna aziende e amministrazioni in processi di digitalizzazione che permettono loro di diventare più tecnologiche, solide e competitive. Allo stesso tempo, però, siamo una Digital Transformation Company che ha nella sua storia e nella sua identità una costante attenzione ai temi della sostenibilità e della responsabilità sociale. Crediamo fortemente che il valore della tecnologia non si esaurisca nella capacità di generare efficienza, ma si completa quando produce benessere per tutte le persone. La trasformazione digitale non deve quindi essere intesa come il mezzo per ottimizzare qui e ora, ma come lo strumento per attuare un investimento per il futuro, producendo effetti positivi per gli anni a venire, siano essi ambientali, sociali o economici”.
Una leva per la sostenibilità
La trasformazione digitale, in questi termini, non è soltanto lo strumento in grado di migliorare ed efficientare le proprie attività, ma anche quello attraverso il quale creare le condizioni per raggiungere un domani migliore. Ed è questa, per le aziende, la lente attraverso la quale guardare oggi al suo potenziale: la lente della Sostenibilità Digitale. “Siamo convinti ci sia un forte legame tra digitalizzazione e sostenibilità, perché la tecnologia può essere un driver economico e sociale che, trasformando i modelli di business e organizzativi, può migliorare la qualità della vita delle persone, il modo in cui vivono, lavorano e si muovono. Rendendo più efficienti i processi, così da facilitare le decisioni e massimizzare tutte le risorse a disposizione, le nuove tecnologie permettono di affrontare problemi complessi con strategie che, andando oltre l’emergenza del momento, producono soluzioni future proof e che, nel tempo, generano un benessere diffuso. Il digitale diventa quindi la leva strategica per facilitare e abilitare la salvaguardia dell’ambiente e la lotta al climate change, velocizzare una maggiore inclusione in qualsiasi campo, da quello sanitario a quello formativo, nonché per supportare strategie economiche e di governance basate sull’etica, la trasparenza e la creazione di valore condiviso”.
È proprio sullo sfruttamento di questo enorme potenziale della “leva” digitale che, come raccontato da Maximo Ibarra, si basano gran parte delle attività dell’azienda: “Ritengo che le aziende del nostro settore abbiano una responsabilità ESG anche superiore ad altri comparti, sia perché attraverso l’innovazione possiamo aiutare i nostri clienti nel loro impegno in chiave di responsible business, sia perché, come abbiamo visto in tutta evidenza durante la pandemia, la tecnologia ci aiuta a sviluppare soluzioni compensative senza intaccare la qualità della nostra vita.
Oggi, possiamo dire che non ci sia settore di mercato che non venga impattato dalla nostra capacità ed esperienza di digitalizzare i processi organizzativi e di business, facendo in modo di integrarli con importanti obiettivi di sostenibilità. Ad esempio, abbiamo messo a punto una Water Management Solution, ovvero una Composable Platform che può supportare gli Enti del Servizio Idrico Integrato nella pre-localizzazione e individuazione delle perdite idriche e nella modellazione delle reti, e che, grazie ad un approccio data driven, è un potente strumento a supporto delle decisioni per valutare e gestire le criticità in tempo reale. Facciamo molto anche per le Amministrazioni locali: a Verona, Pisa e Napoli le nostre piattaforme tecnologiche aiutano le città a ottimizzare la mobilità urbana con impatti importanti sulla lotta all’inquinamento, e supportiamo molti Comuni della Sicilia a efficientare l’uso dell’illuminazione pubblica, utilizzandola solo dove e quando serve, riducendo così la produzione di CO2. Inoltre, grazie al nostro team di R&D, che conta oltre 450 ricercatori, portiamo avanti progetti di ricerca in cui le tecnologie all’avanguardia sono utilizzate per preservare la biodiversità, fare in modo che le cure sanitarie siano sempre più accessibili, creare contesti urbani inclusivi per ogni fascia d’età, valorizzare il patrimonio artistico. Ogni giorno intensifichiamo il nostro impegno nel fare in modo che la Transizione Digitale diventi, per noi e per tutti i nostri partner, la leva per un mondo più green, inclusivo ed equo”.
La trasformazione digitale, dunque, mette a disposizione gli strumenti utili per affrontare le complesse e sempre più centrali sfide della sostenibilità. E sfruttare tale potenziale, e aiutare i propri clienti a fare altrettanto, rappresenta per l’azienda un obiettivo prioritario. “Consideriamo la Sostenibilità Digitale il quarto e fondamentale pilastro per abilitare i tre fattori della sostenibilità: Planet, People e Profit”, ha spiegato Ibarra, “e come realtà che ha l’ambizione di essere un asset strategico per il Paese, soprattutto oggi che le incredibili risorse messe in campo dal PNRR devono tradursi in progetti in grado di far procedere di pari passo Transizione Digitale e Transizione Green, sentiamo la responsabilità di fare in modo che le nuove tecnologie diventino il volano per accelerare la realizzazione di un design sociale più inclusivo e giusto”.
Sinergie per la Sostenibilità Digitale
In questo senso, però, comprendere appieno il potenziale della trasformazione digitale è imprescindibile non solo per le aziende, ma per la società nel suo insieme. Ed è per questa ragione che, oggi più che mai, il futuro della Sostenibilità Digitale è strettamente collegato all’implementazione di una forte operazione culturale, finalizzata a far comprendere la sua importanza in maniera diffusa. “La Sostenibilità Digitale è un valore culturale da diffondere. Per farlo, bisogna seguire due direttrici fondamentali: l’abbattimento del digital divide e l’aumento delle competenze digitali”, ha affermato il CEO di Engineering. “Solo facendo capire alle persone come le nuove tecnologie possano davvero aiutarle a vivere in una società più efficiente, inclusiva ed equa, si può trasformare la sostenibilità in un obiettivo comune e condiviso. Con la nostra IT & Management Academy, curiamo l’upskilling e il reskilling di tutte le persone che lavorano in azienda, a partire dai giovani talenti appena entrati nel Gruppo: solo nell’ultimo anno, l’Academy ha erogato oltre 32mila giornate di formazione, che hanno coinvolto, tra corsi online e in presenza, più di 27mila persone: questi numeri raccontano come per noi la formazione sia lo strumento per renderci sempre più pronti ad affiancare imprese private e pubbliche nell’affrontare le sfide imposte da una Trasformazione Digitale che offre enormi possibilità per migliorare il nostro mondo. Con l’Academy, inoltre, portiamo avanti collaborazioni con oltre 50 università italiane, contribuendo a diffondere la cultura digitale nei luoghi dove si formano le nuove generazioni e a far avvicinare le ragazze alle materie STEM, aiutandole a superare quei pregiudizi che vorrebbero le discipline scientifiche e tecnologiche declinate solamente al maschile”.
Insomma, se si vuole che la tecnologia contribuisca realmente a dare forma ad un futuro migliore, più sostenibile, non si può prescindere dal diffondere, in maniera massiva, una cultura su questi temi: perché quello per la Sostenibilità Digitale è un cambiamento che deve riguardare tutti, senza lasciare indietro nessuno. E questo è un obiettivo che, per gli attori impegnati in questo importante percorso, può essere più facilmente raggiunto attraverso la sinergia, la collaborazione. “Siamo un’organizzazione fortemente radicata nel territorio e nella società in cui portiamo avanti il nostro business. È quindi fondamentale per noi raggiungere le persone, creando sinergie con tutti gli stakeholder facendo in modo che i benefici della tecnologia siano sempre più accessibili”, ha concluso Maximo Ibarra. “Con l’adesione alla Fondazione, Engineering si affianca ad altre importanti aziende e Università italiane nella convinzione che le sfide della sostenibilità necessitino di essere condivise all’interno di un ecosistema dove ognuno può mettere a fattor comune le sue competenze, le sue necessità e il suo impegno nel raggiungere obiettivi di sostenibilità sfidanti e necessari come quelli fissati dall’Agenda 2030”.
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