La leadership tra autorevolezza e compassione

Il compito del leader è quello di stabilire aspettative chiare, anticipare possibili risultati e mantenere la giusta mentalità nel team, in questo modo le persone a cui viene trasmessa questa cultura, acquisiscono le abilità del pensare in anticipo, dell'assumersi i propri impegni e del ricercare le soluzioni

In un articolo recente della HBR, si sottolinea la falsa credenza che per prendere decisioni importanti, epocali, di grandi cambiamenti, occorra essere decisi e duri. Non è, però, quello che deve aver pensato Jesper Brodin, CEO di Ingka Group/IKEA, quando, qualche anno fa ha assunto la direzione di IKEA Cina per ridimensionarla e renderla più sostenibile. “Ho il coraggio e la forza per farlo?” si è chiesto dovendo affrontare una ristrutturazione importante chiudendo uffici e aiutando i dipendenti a trovare nuovi impieghi. Il binomio è responsabilità – compassione, restare umani assumendosi la responsabilità della leadership.

Una leadership responsabile e compassionevole equivale a possedere quelle qualità tali per cui c’è comprensione e sostegno, c’è il riconoscimento e la preoccupazione verso il proprio team e c’è anche il coraggio di essere trasparenti quando ci sono delle decisioni da prendere.

Quanto accaduto nel periodo pandemico ha portato molti leader a essere permissivi e benevoli, per poi, in questo ultimo anno, ridimensionare un po’ le scelte fatte in precedenza (interruzione dello smart working, meno permessi, ritorno a processi più serrati fatti di scadenze e di obiettivi a breve termine) e questo deve portare a chiederci se abbiamo le capacità di essere compassionevoli e di responsabilizzare l’organizzazione a tutti i livelli.

Il Neuro Leadership Institute ha trovato le risposte nei processi cognitivi coinvolti nella responsabilità che viene percepita dalle persone in due modi: una responsabilità punitiva, minacciosa in cui il leader crea una cultura del rimprovero, del fallimento, si allea con l’errore e una responsabilità meritevole in cui gli errori sono opportunità, possibilità di miglioramento e la responsabilità è condivisa.

Ed è quest’ultima la mentalità che dovrebbe avere un leader perché si è visto che la responsabilità orientata alla crescita è benefica per il team e accelera le prestazioni, l’adattabilità e l’apprendimento. Sono le persone stesse che si sentono motivate a trovare soluzioni e cambi di prospettiva. Non c’è colpa e non c’è umiliazione, ma si sceglie di essere responsabili.  Il compito del leader è quello di stabilire aspettative chiare, anticipare possibili risultati e mantenere la giusta mentalità nel team in questo modo le persone a cui viene trasmessa questa cultura, acquisiscono le abilità del pensare in anticipo, dell’assumersi i propri impegni e del ricercare le soluzioni.

In una cultura organizzativa sana i leader hanno le idee chiare su cosa aspettarsi dal team e mentalizzano come e quali cose potrebbero andare male, anticipando quegli ostacoli: si ottengono risultati ottimali quando si percepisce l’attività lavorativa come un miglioramento e non come un’umiliazione. Responsabilità e compassione è un gioco di equilibri che i bravi leader devono saper giocare. La vera sfida delle imprese, in un mercato così complesso, è saper utilizzare al massimo il capitale intellettuale presente al loro interno. Solo un esercizio consapevole della leadership darà loro questa possibilità.

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Roberto Panzarani è docente di Innovation Management. Studioso delle problematiche relative al capitale intellettuale in contesti ad elevata innovazione e autore di svariate pubblicazioni. Da molti anni opera nella formazione in Italia. Esperto di Business Innovation, attualmente si occupa dello sviluppo di programmi di innovazione manageriale per il top management delle principali aziende e istituzioni italiane e internazionali. Viaggia continuamente per il mondo, accompagnando le aziende italiane nei principali luoghi dell’innovazione dalla Silicon alla Bangalore Valley, all’Electronic City di Tel Aviv, ai paesi emergenti del Bric e del Civets. L’intento è quello di facilitare cambiamenti interni alle aziende stesse e di creare per loro occasioni di Business nel “nuovo mondo”. L’ultimo suo libro è “Viaggio nell'innovazione. Dentro gli ecosistemi del cambiamento globale”, Guerini e Associati, 2019.

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