Google sta considerando la possibilità di aprire uno spazio di vendita al dettaglio a Dublino, dove la compagnia ha la propria sede europea.
Bloomberg ha scovato una richiesta di autorizzazione* edilizia alle autorità irlandesi da parte del gigante della ricerca che potrebbe aprire il suo primo negozio non virtuale, 123 metri quadri, di Google merchandise aperto al pubblico. Un simile esercizio esiste già nei quartieri generali californiani, ma è riservato ai dipendenti. L’azienda aveva, inoltre, inaugurato l’anno scorso a Londra spazi dedicati ai Chromebooks all’interno delle catene Currys e PC World.
Google ha dichiarato che la compagnia sta considerando tutti i potenziali usi di un retail space, ma “nessuna decisione finale è stata presa”.
Lo spazio espositivo potrebbe servire, semplicemente, a rafforzare il legame dei consumatori con il brand; o essere parte di una strategia di più ampio respiro. Google, primo nel mercato mobile con Android e in fase di acquisizione di Motorola Mobility, potrebbe voler fronteggiare la rivale Apple (361 store) anche sotto questo profilo, per sottrarre il vantaggio competitivo all’azienda di Cupertino.
La tendenza da parte di compagnie della new economy, tradizionalmente prive di spazi espositivi bricks-and-mortar, ad acquisire una presenza sul territorio è, in ogni caso, in crescita. La concorrenza tra compagnie molte differenti, dovuta ai processi di convergenza e all’integrazione dei mercati, sembra spingere le aziende a diversificare i canali di distribuzione e nel dubbio utilizzarli almeno parzialmente tutti. Così come le compagnie più tradizionali si danno a forme di e-commerce, quelle digitali aprono esercizi commerciali di vendita al dettaglio. eBay, ad esempio, ha aperto prima di Natale un negozio a Londra e Amazon sembra stia considerando l’apertura di una boutique a Seattle.
Il trend è interessante e rende evidenti le dinamiche fortemente concorrenziali ed integrate dei mercati odierni.
*Approvata dal Dublin City Council il 23 Gennaio.
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