Le reti di nuova generazione sono al centro del dibattito Italiano dopo la decisione da parte del Fondo Strategico Italiano (controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze tramite la Cassa Depositi e Prestiti) di un aumento di capitale (500 milioni di euro) in Reti Tlc, che controlla Metroweb, azienda che gestisce la rete in fibra ottica milanese.
Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia, ha spiegato che sarebbe preferibile “un grande accordo in nome del Paese“. Il manager dell’ex-monopolista di stato si chiede “se per lo Stato sia opportuno fare concorrenza all’operatore privato nella aree urbane o se non sia meglio unire le risorse per garantire a tutti un’infrastruttura essenziale“.
Le dichiarazioni del presidente di Telecom vanno, però, inquadrate condiderando che per la prima volta il monopolio di Telecom Italia nella rete fissa viene seriamente insidiato da un concorrente. Cosa che ha portato il titolo Telecom a svalutarsi sui mercati finanziari.
F2i, azionista di maggioranza di Metroweb, da parte sua conferma, in una press release, la massima disponibilità a collaborare con Telecom per sviluppare l’infrastruttura di rete, al fine di evitare la duplicazione degli investimenti. “Il nostro obiettivo è realizzare una rete neutra a disposizione di tutti gli operatori“.
Nelle dichiarazioni dei protagonisti quindi l’intenzione comune è quella di trovare sinergie e modalità di collaborazione per innovare la rete italiana senza sprechi e con la massima rapidità ed efficienza, restano però scelte tecnologiche molto differenti tra i due progetti di investimento. Tra le righe si legge, inoltre, una volontà di collaborazione dichiarata che si scontra almeno parzialmente con obiettivi divergenti e con le dinamiche competitive del mercato.
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