Agcom: eletti Maurizio Decina e Antonio Martusciello

La lunga battaglia per le nomine dell’Agcom si è conclusa da pochi minuti: fonti Ansa informano che la Camera dei deputati ha eletto componenti dell’Authority Murizio Decina e Antonio Martusciello. Decina ha ottenuto 163 voti e Martusciello 148. Alla Privacy Bianchi Clerici e Soro e alla giustizia amministrativa Giuseppe Lauricella.

E alla vigila del voto non sono mancate le critiche e le accuse contro un sistema di valutazione “bluff” che, contrariamente a quanto annunciato nei giorni scorsi da Gianfranco Fini, di fatto non ha seguito la strada del dibattito pubblico sui curriculum dei candidati, ma ha seguito le più “tradizionali” modalità. Ovvero l’accordo, e la spartizione delle poltrone, tra i partiti.

Fortemente critici l’Idv e i Radicali che in aula non hanno espresso il loro voto: “Il Gruppo IdV al Senato non intende prestare il fianco alla buffonata del voto per i componenti delle Authority, un’autentica presa per i fondelli da parte delle forze politiche che hanno già deciso chi eleggere senza neanche consultare i curricula dei candidati. L’elezione per il rinnovo di Agcom e Garante della Privacy, fatta in questo modo, non ha nulla da invidiare ad un concorso truccato, dove i posti si assegnano ai protetti e ai raccomandati dei partiti”. Lo ha detto il capogruppo di Idv a Palazzo Madama, Felice Belisario. “Per questo abbiamo abbandonato l’Aula – ha prosegito Belisario – non partecipiamo alla spartizione delle poltrone e non riconosciamo all’operato del Parlamento trasparenza nè autonomia”.

Gli fa eco anche il leader di Sel Nichi Vendola: “E’ una pagina nera che per me può pesare moltissimo sulla scena politica italiana“, ha detto il presidente della Regione Puglia.

Il riconoscimento indiretto del fallimento dell’iniziativa da lui stesso sostenuta, arriva anche dalle parole di Gianfranco Fini, Presidente della Camera: “È essenziale una modifica della legge che stabilisca requisiti e modalità delle candidature all’Agcom. Mi auguro, in un momento di crisi della politica, che maturi la consapevolezza che alcune questioni riguardanti la trasparenza delle decisioni relative alla professionalità dei candidati e alla presenza di genere non possano continuare ad essere eluse“.

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