“I giovedi delle Iniziative Faro”: si è tenuto il primo workshop

Si è tenuto giovedì pomeriggio, presso la sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il primo workshop del ciclo I Giovedì delle Iniziative Faro organizzato dal P.O.R.E. e moderato da Stefano Epifani, Chief Editor di Tech Economy.

Il ciclo di seminari del P.O.R.E. ha l’obiettivo di promuovere le sette “Iniziative Faro” che hanno l’obiettivo di orientare le Strategie di Europa 2020. I workshop puntano a migliorare la capacità di partecipazione delle Regioni alle politiche europee nel periodo 2014 – 2020.

Come ha sottolineato Ernesto Somma, Coordinatore del P.O.R.E. e promotore del ciclo di incontri “è essenziale preparare il terreno sui territori per favorire la partecipazione delle Regioni e degli Enti locali. Europa 2020 è una grande opportunità che il nostro Paese deve saper cogliere al meglio. Per questo con il P.O.R.E. abbiamo avviato questa linea d’azione”. Giuseppe Ruotolo, “Esperto Nazionale Distaccato” (END) presso la Commissione, fa notare come gli impegni siglati dalle Nazioni europee vedano l’innovazione come chiave fondamentale per generare crescita e occupazione in Europa. “Senza innovazione – ha evidenziato Ruotolo – non ci sarà crescita europea” e per questo è stata varata l’Innovation Union con i suoi 34 impegni dei governi per la crescita.

Un’innovazione che passa anche per lo sviluppo di infrastrutture per la mobilità – come ha sotolineato Roberta Zobbi, Vice Capo Unità della Commissione Europea – anche grazie all’uso di sistemi multimodali supportati dalle tecnologie e dall’ICT. Un tema quest’ultimo sul quale si è espresso anche Daniele Bettarelli, Direttore di ACI Informatica, evidenziando l’importanza delle partnership nazionali ed internazionali e sottolineando come il nostro Paese debba imparare, prima di tutto, a fare sistema.

E la necessità di fare sistema è stato anche il tema principale delle considerazioni di Raffaele Liberali, Capo Dipartimento per l’Università l’AFAM e la Ricerca del MIUR, ha evidenziato come si registri una scollatura tra i tempi dell’innovazione e quelli della burocrazia italiana, che frena con le sue complessità anche le idee migliori. In Europa, ha aggiunto Liberali, viene premiato chi riesce a fare gioco di squadra. Questo l’Italia stenta a capirlo perdendo grandi opportunità e fondi che consentirebbero di sviluppare progetti ed asset innovativi. “La qualità dell’innovazione in Italia è alta – ha detto Liberali – c’è ed è diffusa su tutto il territorio, ma per chiedere fondi all’Europa bisogna essere uniti. E noi invece spesso agiamo da individualisti a livello di istituzioni territoriali. E questo al livello europeo è inaccettabile”. La PA va velocizzata e si devono premiare progetti concreti, promuovendo i giovani e supportando la ricerca. Sulla stessa linea la Vice Presidente della Regione Toscana, Stella Targetti, che ha illustrato come agendo sul Fondo Sociale Europeo la sua regione abbia attivato Assegni di Ricerca e dottorati, evidenziando che “è importante rendersi conto del fatto che l’innovazione si muove sulle gambe degli uomini. Uomini le competenze dei quali vanno valorizzate, e messe al servizio dei territori”.

Il prossimo appuntamento con il ciclo di seminari del P.O.R.E. è per il 5 luglio, e si parlerà di lavoro, competenze ed occupazione. Le modalità per registrarsi saranno rese disponibili nei prossimi giorni.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here