Cda Telecom Italia: oggi scelte decisive su La7 e scorporo rete

Sono  in arrivo oggi una serie di decisioni importanti sul futuro del Gruppo Telecom Italia, e per questo vengono lanciati da giorni (e da più fronti) messaggi più o meno espliciti al Consiglio di Amministrazione del Gruppo.

Nei giorni scorsi era stata la volta del Consigliere dell’Agcom Maurizio Dècina, che in una sua intervista rilasciata alla stampa, aveva espresso indirettamente le posizioni dell’Authority riguardo al possibile scorporo della rete Telecom. Un’attenta “to do list” con la quale confrontarsi per valutare e decidere sul da farsi; ieri invece è stata la volta del finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar, che ha annunciato la sua estraneità alla corsa per l’acquisto sia di La7 che di Mediaset Premium. Per Tarak Ben Ammar, infatti, membro del Consiglio di Amministrazione della stessa Telecom Italia, la chiarezza era d’obbligo: “Non compro né La7 né Mediaset Premium, sarei onorato di poterlo fare, ma non ho né i mezzi né la volontà“.

L’uomo d’affari ha sottolineato poi la sua neutralità rispetto alle offerte d’acquisto ribadendo: “La7 non la comprerei perché non hanno bisogno di me: mi risulta che ci siano offerte e sono contento che ci sia chi la vuole comprare – e in merito alla propria posizione nel Cda, essendo membro anche di quello di Mediobanca, ha aggiunto – Io in Telecom Italia non sono espressione di Mediobanca ma sono un amministratore di Telecom Italia e prenderò decisioni nell’interesse di Telecom anche in conflitto con Mediobanca“. Tanto per essere chiari fino in fondo, ha poi ha aggiunto di voler “rivendicare” l’amicizia con Berlusconi, ma “non sono un ‘falso naso’ per gli interessi di Berlusconi“.

Insomma, in vista del difficile Cda di oggi in Telecom, Tarak Ben Ammar ha voluto chiarire lo spirito d’indipendenza con il quale assumerà le decisioni per il Gruppo. Però sul fronte televisivo il suo peso specifico ricade su due questioni salienti.

In primo luogo sul “fronte interno”, dove egli per primo non ha negato la sua amicizia con il magnate egiziano Naguib Sawiris: “E’ una persona per bene – ha ribadito ieri – crede nell’Italia e quindi prima di cacciarlo ascoltiamolo. Lui ci vuole mettere 3 miliardi. Vuol dire che Telecom Italia non è morta“. Per lui “la porta non è né aperta né chiusa” ha aggiunto, riconoscendo però che “c’è il nodo del prezzo” sollevato dall’azionista Marco Fossati. Inoltre, altre proposte sono sul tavolo oltre a quella dell’amico Sawiris, compresa una che sarebbe dovuta forse “arrivare nella notte” di ieri; proveniente dal gruppo asiatico Hutchison Whampoa, che già controlla Tre Italia.

Ieri a Milano l’evento durante il quale Tarak Ben Ammar ha rilasciato le proprie dichiarazioni, riguardava l’annuncio dell’acquisto della principale rete televisiva all news egiziana OnTv, da parte della sua società italiana Prima Tv S.p.a. per una cifra rimasta segreta, acquistata da Naguib Sawiris. Il membro del Cda di Telecom Italia ha ribadito che il suo interesse è creare un network di reti in medioriente, e che questo non influenzerà le sue scelte oggi in Telecom.

Sul fronte esterno Tarak Ben Ammar ha invece espresso l’intenzione di partecipare all’asta per le frequenze. Il finanziere è pronto a fare “un’offerta, se ci sarà l’asta sul digitale televisivo terrestre“, dicendosi convinto che “sarà impossibile raggiungere gli 1,2 miliardi di euro d’incasso che Mediobanca ha stimato, ma visto che sono stati esclusi i grandi, i piccoli come me hanno delle possibilità“. Il “mio obiettivo – ha spiegato Ben Ammar – è fondare una rete sul cinema con i tanti film, non per forza nuovi, che sono tenuti nel cassetto“.

Oggi dal Cda di Telecom Italia potrebbero emergere grandi novità sia per l’azienda che per il panorama televisivo nazionale, e nel medio periodo altri attori potrebbero affacciarsi sulla scena.

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