In un’intervista rilasciata alla stampa, il Commissario dell’Agcom Maurizio Dècina si è espresso in modo molto chiaro riguardo al destino della rete di Telecom Italia. Nel momento in cui si decidesse di procedere con lo scorporo della rete dell’ex monopolista di pubblico, si dovrà tenere conto di tre regole: servizi aperti, un sistema informatico unico e la costituzione di un comitato di garanti.
Il Commissario è molto chiaro al riguardo: se la Telecom dovesse decidere di procedere con lo spin-off della rete, l’Agcom “stabilirebbe delle regole per la nuova società”. Un messaggio che Dècina manda alla vigilia della prossima riunione del Cda, in calendario per il 6 Dicembre, dove potrebbe essere in programma anche la questione scorporo. Ed in merito alle nuove regole il Commissario dell’Agcom precisa da dove si partirebbe: “Innanzitutto definendo il perimetro dei suoi servizi – spiega Dècina – a mio parere la newco dovrebbe offrire non solo i servizi passivi come i cunicoli e la fibra, ma anche i servizi attivi. Il cosiddetto virtual unbundling local access, l’accesso virtuale per gli utenti delle reti di nuova generazione, che dovrebbero essere aperte a tutti i concorrenti, inclusa la Telecom“.
Ma l’azienda dovrebbe anche garantire una “equivalence of input”, ovvero “un unico sistema informatico che regoli la contabilità degli accessi per Telecom e i suoi competitor – spiega il Commissario – E’ un salto organizzativo e tecnologico molto grosso che richiede tempo, come dimostra il caso inglese. Ma è un passo che va compiuto“.
Ma il Commissario Agcom ha sottolineato anche l’importanza della tutela dei servizi e dei piani di crescita della rete, e la risposta è negli organismi garanti: occorre “un comitato, all’interno della newco – spiega Dècina – che assicuri parità di accessi e correttezza dei piani di cablatura, cioè dove e come stendere la fibra ottica“.
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