L’idea era stata annunciata subito dopo la conferma da parte di Apple dell’aumento dei prezzi dei suoi device per effetto del decreto Franceschini sull’equo compenso per la copia privata. E dopo le parole la Siae passa ai fatti: una decina di iPhone comprati a Nizza, in Francia, “dove costano meno che in Italia a dispetto di una quota per i diritti di copia privata che è il doppio” sono stati regalati pubblicamente a studenti meritevoli dell’Accademia d’arte drammatica, del Centro sperimentale di cinematografia, dell’Accademia di Santa Cecilia. Ma anche ad associazioni attive nel sociale, da Telefono azzurro alla Comunità di San Benedetto al porto di Don Gallo.
L’azione dimostrativa accompagna, annuncia il dg Gaetano Blandini, tre lettere di diffida partite questa mattina e dirette alle tre sedi, in Usa, Italia e Olanda, del colosso americano, accusato di aver messo nero su bianco sulle sue ricevute l’impropria dicitura copyright levy ovvero tassa sul diritto d’autore. Il futuro della cultura è “strumentalizzata e condannata a vendere”, denuncia il presidente Siae Gino Paoli, “con produzioni sempre più globalizzate, dove l’intercambiabilità dell’autore è sempre possibile”.
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