Apple rassicura ancora gli utenti: pubblicate le policy su privacy di app e servizi

Trasparenza e tutela della privacy al centro delle più recenti attività di Apple: il colosso di Cupertino, a poche ore dall’uscita ufficiale dei suoi nuovi iPhone sul mercato, ha spiazzato utenti e osservatori pubblicando dettagliate informazioni su come l’azienda gestisce e tutela la privacy dei consumatori. E lo fa sia con la pubblicazione di un corposo documento di più di quaranta pagine che un sito web completamente dedicato ad illustrare app per app e servizio per servizio come il colosso si occupi della privacy e di come gestisca le richieste di dati e informazioni da parte del Governo Usa. Con una mossa definita dal The Telegraph “vistosamente più trasparente rispetto a Google, Facebook e altre aziende della Silicon Valley” Cupertino mette nero su bianco azioni e intenzioni, quasi giustificandole, a protezione della fiducia dei clienti Apple.

Per Apple la fiducia significa tutto. Ecco perché noi rispettiamo la vostra privacy e la proteggiamo con crittografia forte e con politiche rigorose che governano il modo con cui tutti i dati vengono gestiti.” spiega il Ceo Tim Cook “Stiamo pubblicando questo sito per spiegare come trattiamo i dati personali, quello che facciamo, ciò che non conserviamo, e perché. Assicureremo aggiornamenti almeno una volta all’anno e ogni qual volta che ci saranno cambiamenti significativi alle nostre politiche.” continua. “Qualche anno fa gli utenti dei servizi Internet hanno cominciato a rendersi conto che quando un servizio online è gratuito, non sei più un cliente. Sei il prodotto. Ma alla Apple crediamo che una grande esperienza del cliente non debba andare a discapito della privacy.”

L’apertura di Cook viene da più parti letta come la conseguenza diretta di più fattori: da una parte gli scandali successivi al Datagate e alle rivelazioni sul sistema di sorveglianza della rete messa in piedi dalla National Security Agency americana che ha coinvolto molti big come Google, Facebook e Yahoo minandone l’immagine. Lo dice, neppure troppo tra le righe, anche Cook: “Voglio che sia assolutamente chiaro che non abbiamo mai lavorato con alcuna agenzia di governo della nostra nazione per creare backdoor nei nostri prodotti o servizi. Non abbiamo mai permesso l’accesso ai nostri server. E mai lo faremo.
Altro fattore scatenante la violazione degli account iCloud di decine di vip che ha fatto il giro del mondo nelle scorse settimane. E infine Apple Pay: quella che viene prospettata come la rivoluzione dei metodi di pagamento digitali impone sicurezza e grande rassicurazione per gli utenti per avere successo. “Con Apple Pay sarete in grado di utilizzare l’ iPhone 6 e l’iPhone 6 Plus per pagare in modo facile, sicuro e privato. I  numeri di carta di credito o di debito attuali non saranno condivisi con i commercianti o trasmessi con il pagamento e le transazioni che verranno effettuate in negozio non saranno trasmessi tramite Apple.”

E stop anche agli sblocchi degli iPhone e iPad criptati su richiesta della polizia o dei servizi di intelligence. Sugli smartphone e i tablet Apple su cui funzionerà il nuovo sistema operativo iOs8 – spiega l’azienda – “i dati personali come foto, messaggi, email, allegati, contatti, la storia delle chiamate, i contenuti di iTunes, gli appunti e i promemoria sono posti sotto la protezione di codici personali. E a differenza dei nostri concorrenti Apple non potrà più bypassare questi codici personali e perciò non potrà accedere più ai dati personali”. “Così – aggiunge Apple – non è più tecnicamente possibile per noi rispettare i mandati del governo che ci ingiungono di estrarre questi dati da telefoni e tablet con l’iOS 8″. 

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