E’ Google il nuovo nemico da abbattere in Silicon Valley? Secondo una serie di indizi, raccolti e analizzati da Business Insider, gli equilibri di potere tra i colossi tech americani negli ultimi anni sarebbero radicalmente cambiati: se prima il nemico numero uno era Microsoft, contro cui Apple e Google avevano unito le forse, scrive la testata, oggi tutto lascia intendere che il vero “nemico” sia proprio Google.
Se prima Steve Jobs di Apple era solito consigliare i cofondatori di Google Larry Page e Sergey Brin e a sua volta il Ceo di Google Eric Schmidt sedeva nel board di Apple, oggi lo scenario è ben diverso. Apple, Microsoft e Facebook, infatti, avrebbero dato segnali più o meno velati nel corso degli anni, del cambio di clima tra i colossi. Un primo indizio risiede nell’investimento fatto da Microsoft in Facebook pari a 15 miliardi di dollari nel 2007; Facebook, a sua volta, ottiene enormi introiti pubblicitari attraverso la sua app iOS. Tanto che, almeno in teoria spiega BI, Apple potrebbe chiedere un pezzo di tale attività; Apple ha poi integrato profondamente Facebook in iOS. E dopo il primo acquisto per 6,3 miliardi dollari nel 2007, Microsoft ha venduto la sua piattaforma pubblicitaria Atlas, a Facebook nel 2013 e ora è al centro di rapida crescita. Microsoft e Apple, infine, gestiscono insieme un gruppo di aziende che combatte Google sul terreno dei brevetti mobile cosa che, secondo BI, avrebbe costretto Google a comprare Motorola per 12 miliardi di dollari (poi venduta a Lenovo).
E Google? Il colosso della ricerca, e di molte altre attività, non starebbe passando un momento roseo. Lo dimostrerebe il passo indietro compiuto dal Ceo Larry Page, apparentemente frustrato dal lento andamento del business di Google, con l’attribuzione di sempre maggiore potere e controllo a Sundar Pichai. Il search advertising, poi, che è il modo migliore per fare soldi sul web, non dà più le soddisfazioni di un tempo, anche perchè il mobile sta cambiando le abitudini di ricerca degli utenti, senza contare che le persone sono sempre più alla ricerca di prodotti su Amazon, invece che su Google. Facebook, inoltre, minaccia pesantemente Mountain View e il suo Youtube sopratutto sul tema del mobile advertising.
E infine i problemi con la Ue. Business Insider non può mancare di rilevare come le tante controversie in Ue, dal tema del diritto all’oblio, alle controversie con gli editori con vari paesi europei, per arrivare alla recente richiesta di “divisione” del business del search da quello del resto delle attività fatto dalle autorità Ue, siano un chiaro fattore critico per il colosso.
Il 2015 sarà l’anno in cui per Google tutti questi nodi verranno al pettine? Staremo a vedere.
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